Fashion culture

Modelle e disabilità: la passerella non è più un ostacolo

Modelle disabili
19-08-2022
Ci insegnano che non serve avere un corpo "perfetto" secondo i canoni per essere e sentirsi belle. E che la determinazione è il motore più potente. La moda è sempre più inclusiva (e per fortuna).

Modelle con disabilità: chi l’avrebbe detto, soltanto pochi anni fa? L’ammirazione nei loro confronti è inevitabile, l’insegnamento da cogliere fino in fondo. Se non fossero così coraggiose e sicure di sé, questo grande passo avanti non ci sarebbe stato. Ma i meriti sono pure altrove ed è giusto riconoscerlo. I meriti infatti vanno anche all’universo fashion, realmente capace di una continua evoluzione.

Soltanto a una lettura molto (ma molto) superficiale, quello della moda è un mondo “leggero”. Perché in realtà, non solo è sempre stato un fedele specchio dei tempi, per quanto spesso ha avuto un ruolo di primo piano nei cambiamenti della società. Diventando, di quegli stessi cambiamenti, strumento determinante.

La moda ha accompagnato e sostenuto l’empowerment femminile, per molti versi sta cambiando pelle per favorire il cammino verso la sostenibilità e quel necessario – anzi, urgente – processo di salvaguardia ambientale; soprattutto, è il settore che più si sta spendendo e impegnando a favore dell’inclusione. Ci riferiamo alla moda fluida, sonoro messaggio contro le nette distinzioni di genere. Ma anche ai nuovi concetti di modella/o, sempre più lontani da quei canoni di perfezione che davvero non hanno più ragione di esistere.

La modella, oggi, può essere trans oppure albina. Può essere curvy. Avere i capelli grigi o la Sindrome di Down. Non importa. Anzi: importa eccome, perché finalmente stiamo imparando anche a riconoscere la vera bellezza. Qualunque sia la sua forma ed essenza. E come ulteriore conferma, eccoci - appunto - a raccontare delle modelle con disabilità. Che percorrono la passerella – sia reale che metaforica – facendoci un dono prezioso.

Rebekah Marine

Ormai la conoscono tutti come la Bionic Model: Rebekah Marine, 35 anni, è nata senza l'avambraccio destro. Per gran parte della sua vita, questa condizione le ha causato grande sofferenza; anche perché, purtroppo è ovvio, non è mancato chi l’ha emarginata e fatta sentire profondamente sola.

Nel 2011, la svolta. Rebekah ha deciso di provare l’innovativa protesi di Touch Bionic, capace di seguire i movimenti muscolari come fosse una mano vera, e si è finalmente sentita libera. Di Touch Bionic è diventata ambasciatrice, poi ha cominciato a posare per alcuni shooting fotografici. Oggi è una modella affermata, ha lavorato per diversi brand noti tra cui Tommy Hilfiger e Anna's Loud. Ha anche sfilato alla New York Fashion Week. Collabora con Lucky-Fin Project, organizzazione senza scopo di lucro che sostiene le persone con arti superiori diversi.

Samantha Bullock

Anglo-brasiliana, classe 1978, a soli 14 anni Samantha Bullock è stata protagonista di una tragedia: a suo padre è partito un colpo di pistola, che l’ha presa alle gambe costringendola su una sedia a rotelle per il resto della sua vita.

Allora lei aveva già intrapreso la carriera da modella, e in più si stava affermando nel mondo del tennis. Ebbene, con un coraggio e una determinazione impressionanti, è riuscita a portare avanti entrambi i percorsi. Nel 2007 ha conquistato la medaglia d’argento ai Parapan American Games, nel 2012 ha partecipato ai Paralympic Games Opening Ceremony e nel 2019 ha persino lanciato una linea di abbigliamento per chi, come lei, può muoversi soltanto su una carrozzina. Nessun rancore nei confronti del padre, anzi: “è il mio migliore amico”, dice.

Aaron Philip

Aaron Philip è nata ad Antigua e Barbuda nel 2001; quando aveva 3 anni, le è stata diagnosticata una paralisi cerebrale tetraplegica. Per garantirle la migliore assistenza sanitaria possibile, la famiglia ha deciso di trasferirsi negli Usa. Aaron è una guerriera a tutti gli effetti. A 14 anni si è dichiarata gender-fluid, poi donna trans. Nel 2016 ha pubblicato un libro in cui racconta la sua esperienza con la malattia. Quindi ha deciso di coltivare la sua grande passione per la moda.

Diversi i brand che l’hanno scelta come ambassador: tra gli altri Dove, Sephora, Nike. È apparsa nel video Mother's Daughter di Miley Cyrus e nel 2020 è stata l’unica testimonial della campagna F/W di Moschino. Aaron è già un simbolo. Un esempio anche per le altre modelle con disabilità: si può arrivare in passerella, certo che si può. Nessun ostacolo effettivo.

Shaholly Ayers

Tra le modelle con disabilità più note e amate c'è anche Shaholly Ayers. Nata a Honolulu, bella da togliere il fiato, priva di una parte del braccio destro, è stata la prima - in assoluto - a sfilare senza protesi. Alla faccia di chi le disse che non avrebbe mai potuto fare questo mestiere.

Shaholly ha sfilato per 6 volte di fila alla New York Fashion Week. Nel 2014 è diventata brand ambassador di Global Disability Inclusion LLC, una società di consulenza che favorisce l’inserimento di persone con disabilità nelle aziende.

Alexandra Kutas

Classe 1993, Alexandra Kutas è stata la prima modella ucraina ad apparire in passerella su una sedia a rotelle. Lei non ha mai potuto mettersi in piedi: a causa di un errore medico, alla nascita le è stato lesionato il midollo spinale. Ma tutto questo non l’ha fermata. Anzi.

Frequentava ancora il liceo quando ha fatto le prime esperienze come giornalista. Ha studiato psicologia all’Università, è stata volontaria negli ospedali militari, si batte per rendere il suo Paese più accessibile alle persone con disabilità. L’incontro con la moda è avvenuto nel 2012, grazie a un fotografo che l’ha notata in un locale pubblico. Alexandra lavora principalmente per shooting fotografici e crea, a sua volta, collezioni di abbigliamento inclusivo.

Jillian Mercado

Jillian Mercado è nata nel 1987 a New York, ma le sue origini sono dominicane. Fin da piccola è affetta da distrofia muscolare spastica, per cui anche lei ha notevoli difficoltà motorie. E anche lei ha grinta da vendere. La moda è sempre stata il suo grande amore, ha persino lavorato più volte per le Fashion weeks come stagista di svariate redazioni. Poi ha deciso di tentare la carriera di modella.

Nel 2014 ha partecipato al casting per una campagna pubblicitaria Diesel Jeans e sì, l’hanno scelta. L’anno dopo ha firmato un contratto con la prestigiosa IMG Models, nel 2016 ha posato per la campagna del merchandise di Formation, il tour di Beyoncé. Da allora, è apparsa su numerose riviste di moda. Nel 2020 ha sfilato sulla passerella newyorkese di The Blonds, d’oro vestita. Jillian è un’attivista convinta. Non smette mai di battersi per l’inclusione totale delle persone con disabilità nella società, senza limiti né confini. In qualunque campo e contesto.  

Nina Rima

Lo scorso marzo Nina Rima è diventata mamma, ha dato alla luce la piccola Ella Noa. Un altro grande traguardo raggiunto dalla “modella bionica”, come lei stessa si definisce. Nata a Como nel 2000, Nina ha conquistato il primo contratto con un’agenzia di moda a 17 anni.

Poco tempo dopo, però, è stata coinvolta in un incidente stradale. Prima ha perso il piede sinistro, poi è stato necessario amputarle la parte inferiore della gamba sinistra. Nina non soltanto non si è persa d’anima, per quanto è riuscita a trasformare la tragedia in una vera e propria rinascita. Coltiva i suoi sogni con determinazione, sia nel privato che in campo professionale. Si prende cura di sé, non perde occasione per sorridere, è ironica e sempre in movimento. Bellissima, in ogni senso.  Come tutte le altre modelle con disabilità. Eh sì, c'è davvero da riflettere! 

Riproduzione riservata