I vestiti, tutti gli accessori parlano. Sì, rappresentano un linguaggio vero e proprio. Raccontano dei nostri gusti in fatto di moda, ovvio, ma anche della nostra personalità: avviene a livello inconscio, però ogni scelta relativa all’outfit è il risultato del nostro essere e sentire. E tutto questo, naturalmente, ha una diretta ripercussione sul modo in cui gli altri ci vedono. Ti sei mai chiesta come vieni percepita, quali sensazioni susciti e persino quali comportamenti determini in base a ciò che indossi?
I colori? Sono fondamentali
Cominciamo dai colori, perché hanno davvero un ruolo di primo piano. Chi indossa indumenti rossi viene percepito come forte, coraggioso e appassionato. Attenzione, però: secondo uno studio realizzato dall’Università di Rochester, le donne con vestiti rossi possono essere considerate addirittura una minaccia sessuale dalle altre donne… Ebbene sì! Il blu invece comunica affidabilità, calma e senso di fiducia; ecco perché, ad esempio, i candidati alla presidenza degli Stati Uniti usano cravatte blu in campagna elettorale e rosse per le cerimonie di insediamento. Il giallo è un colore che trasmette positività ed entusiasmo, ma bisogna dosarlo altrimenti mette ansia. Il nero viene associato all’autorevolezza, alla classe ma anche al mistero. D’altra parte, se si eccede non è raro – anzi – che la persona venga percepita come triste. Il bianco è purezza, eleganza, tuttavia non veicola particolari messaggi circa la personalità, non “accende” sensazioni forti: prendi nota. Il viola è regale, nobile, eppure per alcuni può risultare respingente. Chi indossa indumenti verdi risulta affabile e gentile, chi sceglie l’arancione diventa “messaggero” di audacia e sicurezza. Il grigio parla di dignità, sobrietà, ma a volte anche di freddezza. I capi marroni fanno apparire la persona accogliente, calorosa, rassicurante.
Se hai uno stile simile a quello del tuo interlocutore
Diversi studi hanno dimostrato che si tende a preferire, empatizzare e a sentirsi in sintonia con chi ha un modo di vestire simile al proprio. In qualche maniera ci si riconosce nell’altro e ci si identifica. L’inconscio, insomma, manda un messaggio del tipo “Apparteniamo allo stesso target”. Può essere una buona idea quando ci approcciamo a un gruppo di persone a noi del tutto – o quasi – sconosciute!
Cosa succede in ambito lavorativo
Da un sondaggio è emerso che quasi il 40% degli addetti alla selezione del personale sceglie un determinato candidato piuttosto che un altro considerando il suo look: una percentuale tutt’altro che bassa. In generale, vestirsi in maniera formale al lavoro consente di risultare più professionali, competenti, autorevoli e perfino intelligenti. Inoltre, e sono stati fatti numerose ricerche in merito, diventa più facile conquistare la fiducia altrui e ottenere una maggiore collaborazione. E se una donna, sempre in ambito professionale, si concede una scollatura un po’ maliziosa o una gonna sopra il ginocchio? Gli studi, a questo proposito, danno risposte contrastanti. Sul Journal of Social Psychology ne è stato pubblicato uno secondo cui generalmente viene percepita come leader nata e lavoratrice instancabile. I dati riportati da una ricerca apparsa sulla rivista Evolution and Human Behaviour, invece, dimostrano che le altre donne nutrono diffidenza dinanzi a una mise un tantino meno sobria degli standard. Ma non sarà una questione di rivalità atavica, ahinoi?
Che effetto fanno i capi più raffinati
I vestiti di ottima fattura, raffinati ed eleganti, magari anche realizzati su misura, incidono parecchio sulla percezione altrui. Alcuni ricercatori americani hanno condotto un esperimento sociale molto interessante, coinvolgendo 300 persone di entrambi i sessi e mostrando loro le immagini di persone vestite con capi sartoriali e persone con addosso invece capi acquistati in diversi negozi. Hanno anche nascosto i volti, per evitare che influenzassero. Ebbene, quasi tutti i partecipanti hanno riferito di avvertire come più credibili e sicuri di sé, anche al punto di mettere un po’ in soggezione, coloro che appartenevano al primo gruppo.
Il "potere" dello stile classico
A qualcuno vien da sorridere, ma le cose stanno così: chi sceglie vestiti dallo stile classico – e ciò non riguarda un preciso contesto ma la vita di tutti i giorni - nella maggior parte dei casi viene identificato dalla mente altrui come una brava persona. Una persona rassicurante, quasi familiare. Insomma, di cui ci si può fidare e persino a cui rivolgersi in caso di difficoltà. Inconsciamente si pensa anche alla madre, al padre, alle figure più… solide.
Gli outfit trendy e più originali
E invece le fashion addicted, quelle che scelgono vestiti sempre al passo coi tempi, non temono di indossare anche i capi più originali e si divertono a personalizzare gli outfit? Che effetto fanno? Incuriosiscono e intrigano, non di rado accendono un particolare senso di ammirazione. Anche in chi sembra storcere il naso e giudicare eccessive certe mise. Appaiono come spiriti liberi, indipendenti. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, nel senso che a primo impatto non vengono “sentite” come persone a cui affidarsi, possibili punti di riferimento. Perché rappresentano qualcosa di diverso, che si allontana – mettiamola così – dalla zona di comfort. Difficile, in ogni caso, non guardarle!
E se il legame fra moda e psicologia esercita su di te un grande fascino, puoi continuare con ciò che comunicano le scarpe che indossi.