Consigli di stile

Il galateo della moda: come, dove, quando indossare cosa

Gonna
Anche il fashion ha le sue regole di bon ton. Ecco la guida definitiva per essere sempre impeccabili, eleganti e perfette dall’alba al tramonto. H24 e in ogni occasione

Il galateo della moda è quell’insieme di buone regole da seguire se si vuole risultare sempre impeccabili, eleganti e perfette. In ogni occasione, in qualsiasi luogo e a ogni ora del giorno!

I dettami targati bon ton chiaramente variano di decennio in decennio, seguendo l’evoluzione dei costumi e della società. Tuttavia alcuni capisaldi dell’educazione di matrice fashion rimangono cardini attorno cui ruota quella classe e quel buon gusto intramontabili.

Nella moda l’etichetta non è solo in cartellino attaccato al capo: innanzitutto è il garbo, il galateo e la buona educazione che stanno alla base di qualsiasi look davvero wow!

Per aiutarti a non sbagliare mai (perché gli scivoloni fashion, specialmente sul terreno bon ton - assai sdruccioloso - sono ultra frequenti), ecco la guida def che insegna step by step a essere sempre impeccabili. Della serie: seguendo queste "fashion rules" potresti perfino andare a bere il tè delle 5 dalla Regina. Facendola sentire un tantino sciatta, ecco.

Sei pronta a scoprire tutto quello che avresti voluto sapere sul galateo della moda (*e non hai mai osato chiedere)? Spoiler: alla fine di questa "Fashion Bible" sarai sempre al top, garantito.

Sobrietà e bon ton sempre

"Prima regola del bon ton club, mai parlare del bon ton club"… Ma seguirne pedissequamente il vademecum (questo), partendo dal punto cardine: la sobrietà.

Per essere sempre chic è proprio questo l'ingrediente che non deve mai mancare. Dovrà essere alla base della ricetta fashion perché la moderazione è il fil rouge che intesse di raffinatezza qualsiasi outfit.

Quindi assolutamente no “troppa carne al fuoco”, ossia minigonne inguinali e scollature vertiginose. Vade retro spacchi troppo sexy! E zero décolleté alla mercé di tutti.

La misura (considerata “aurea” nell’antica Roma, a giusta ragione) è ciò che dovrà emergere guardandoti. Dunque benvenute gonne lunghe o longuette, scolli morigerati, tessuti a prova di trasparenza come raso, cotone, velluto e maglia.

Un abito che arriva a metà polpaccio, color panna e in maglina a costine con tanto di manica lunga, è la quintessenza della sobrietà. Ma anche un tailleur blazer e pantaloni/pencil skirt, un abito modello chemisier che arrivi almeno sotto al ginocchio così come un paio di pantaloni a sigaretta con una camicia bianca in popeline di cotone.

L’importante è che, riflettendoti nello specchio, tu ti veda meravigliosamente elegante. Anzi, la parola chiave è: divina.

Abito

Proporzioni tra accessori e silhouette

Dopo la misura, intesa come sobrietà, la seconda accortezza deve riguardare ciò su cui si basa l’altra misura: le proporzioni.

Se già la mise dovrà rispettarle, facendoti optare per look adatti alla tua body shape (ad esempio se hai il busto lungo e le gambe corte, è bene che tu ti vesta seguendo qualche "fashion trick" ad hoc), bisogna anche tenerle in considerazione per il match con gli accessori.

Sei petite? Allora secondo il galateo della moda dovrai evitare le borse troppo grandi, i gioielli vistosi e le cinture alte e larghe. Viceversa, quando l’altezza non manca all’appello, è meglio dire no a mini bag e bijoux formato extra small. L’armonia tra la tua fisicità e tutto ciò che ingloberai nel look, dalle scarpe al capospalla, è la chiave di volta per una classe eccezionale.

Gioca di over o skinny per proporzionare il tutto: le culotte o i mom jeans aiutano ad “allargare” un po’ la parte inferiore del corpo, esattamente al contrario dei leggings, dei pantaloni a sigaretta e dei jeans effetto seconda pelle.

Anche per il top, il taglio oversize serve per armonizzare con un sotto non troppo sottile mentre le aderenze di body e t-shirt XS faranno apparire la parte superiore più esile. Oltre a scarpe, borse e gioielli vari, ricordati che anche gli occhiali sono un accessorio da selezionare con estrema attenzione: armonizzali al resto, sia per forma sia per dimensioni della montatura. E il bon ton bandisce colori troppo shocking quindi se vuoi essere sicura al 100% vai sul classico: nero tutta la vita!

pantaloni

Foulard mon amour

Già il nome "foulard" sa di raffinatezza pura, rendendo palpabile il concetto di eleganza. Ma non solo il termine rende questo accessorio il best friend forever di chi ricerca charme: anche la sua storia e le caratteristiche lo rendono il tassello chiave di fashion puzzle intrisi di raffinatezza.

Si tratta di un accessorio antichissimo, come testimoniano i ritrovamenti presso le civiltà orientali in cui gli studiosi lo riconoscono addirittura in alcune sculture cinesi del 1000 a.C.
Però il foulard moderno, inteso come dettaglio estetico e tendenza di moda, affonda le sue radici nel Novecento, in particolare a partire dagli anni Trenta. Hermès è stata la prima Maison a commercializzarlo, consacrandolo a icona fashion (e diventando essa stessa la firma del foulard per antonomasia).

Il boom è poi esploso negli anni Cinquanta e Sessanta, quando le dive sono diventate le testimonial di questa sciarpina chic. Audrey Hepburn, Grace Kelly, Chaterine Deneuve e la first lady Jacqueline Keenedy Onassis non uscivano mai senza un foulard al collo o portato in testa.

Tuttavia è bene stare attente a indossarlo sul capo: il galateo della moda infatti lo vorrebbe sempre in zona collo-décolleté oppure annodato alla borsa. Il motivo? Il fazzoletto sul capo era tipico delle mondine e delle contadine, quindi ha un retaggio storico di “bassa estrazione” sociale. Anche se la Hepburn e Jackie l’hanno di certo sdoganato dalla divisa dei campi che era un tempo, il foulard in testa va sapientemente dosato, abbinandolo sempre a look molto eleganti per non sbagliare.

Un altro Nota Bene: questo accessorio intrinsecamente raffinato perde totalmente il suo allure se si ostenta la griffe! Quindi no ai foulard con maxi logo e marchi immediatamente riconoscibili, da sbandierare come vessilli fashion. Renderebbe volgare il tutto, vanificando ogni sforzo di bon ton.

pantaloni foulard

Perle per il giorno e diamanti per la sera

Fa parte del galateo della moda anche l’etichetta che riguarda il portagioie.

I gioielli vanno selezionati con cognizione innanzitutto (niente anelli, collane e bracciali troppo vistosi ed eccessivamente preziosi in occasioni che non richiedano un glamour ai massimi livelli). Poi ci sono alcune buone regole che da secoli noi donne ci tramandiamo. Quelle basic e intramontabili riguardano due gioielli iconici della femminilità pura: le perle e i diamanti.

Collane, bracciali, anelli e orecchini con le perle vanno bene solo quando a illuminarli c’è la luce del sole: di giorno, mai di sera. Dal tramonto in poi, si passa a “loro”, gli amanti delle donne più raffinate: i diamanti.

Amanti-diamanti, l’assonanza dice già tanto della passione che anima ogni signora nei confronti delle pietre più pure che ci siano.
Però è bene indossarle solo dall’ora dell’aperitivo in avanti, puntando sui dress code serali molto eleganti. Nonostante un anello discreto con un brillante non eccessivamente "large" vada bene anche con mise casual chic del tipo jeans e blazer, sarebbe meglio far “sposare” i diamanti con look raffinatissimi. L’unica eccezione? L’anello di fidanzamento. Quello si può portare sempre, anche nelle ore diurne e perfino infilato al dito anulare assieme alla vera nuziale.

pantaloni

Completi casual in colori neutri per il giorno

Stando sempre sulle norme legate alle fasce orarie, anche la tavolozza dei colori segue alcune linee guida. Dall’alba al tramonto i completi sia casual sia chic dovrebbero avere come fil rouge il “fil neutro”, semmai.

Le nuance tenui sono quelle che dovresti farti amiche per il giorno: beige, panna, grigio chiaro, tortora e marrone sono tinte perfette per ogni occasione, dalla riunione di lavoro allo shopping con le amiche.
I completi dal sapore “manlike” composti da blazer e pantaloni trovano in queste palette soft la loro massima espressione di bon ton. Il motivo è semplice: si tratta di colori sobri che quindi veicolano sobrietà a ogni livello.

Anche gli abbinamenti più casual - come pantaloni chino o jeans con t-shirt e camicette - dovrebbero seguire la regola cromatica delle tinte neutre per il giorno. Potrai concederti qualche punto di colore più stravagante negli accessori: un paio di pumps décolleté giallo canarino, una tracollina rosa bubble-gum o un bijoux verde menta ti daranno quel tocco di allegria che non guasta mai.

pantaloni

Come scegliere il capospalla giusto

Anche i capispalla devono essere disciplinati, cosa credevi? Trattandosi spesso del “biglietto da visita”, involucro esterno qual è e quindi sotto gli occhi di tutti, non ci si può permettere di sbagliare.
Le regole sono semplici ma ferree: il cappotto o qualsiasi tipologia di capospalla lungo, tipo il trench, va portato sulle mise da giorno. In qualche caso si può indossare anche di sera ma solo sugli abiti corti (assolutamente più corti del cappotto/trench, preferibilmente molto più corti). E con un abito da sera lungo? Meglio una mantella così come una pelliccia lunga.

Per quanto riguarda i colori, segui la regola delle tinte neutre per il giorno e sarai sempre a prova di amica criticona.
Le sfumature chiare e soft delle terre - come il sabbia, il senape e il crema - sono l’ideale, specialmente per capi come il trench (reso iconico nella tinta beige, quella classica di Burberry).

Per la sera, invece, la tavolozza si inscurisce, esattamente come la luce che si abbassa facendo fare capolino al buio. Dal tramonto in poi via libera al nero, al grigio scuro e al marrone testa di moro!

trench

Il cappello, la ciliegina sull’outfit

Il cappello è un accessorio che fino a qualche decennio fa era un must: quasi ogni look femminile prevedeva un bel copricapo, dettaglio imprescindibile delle signore più attente alla moda.
Oggi purtroppo è caduto un po’ in disuso ma negli ultimi anni sta rivivendo una nuova giovinezza. Le generazioni più "trend addict" di oggi, infatti, ne riconoscono il fascino indiscreto. E sono tornate a fare chapeau!

La cosa bella del cappello declinato al femminile è non avere regole: una donna può indossarlo dove, come e quando vuole. Perfino con chi vuole! Infatti mentre il galateo pretende che l’uomo si tolga il cappello di fronte a chi è più elevato socialmente oppure quando incrocia una signora, la donna può permettersi di non levarselo per tutto il giorno. Sera compresa.

L’unica regoletta da seguire è proprio quella che riguarda la sera: il cappello per lei va sempre bene però la misura dovrebbe decrescere con l'avvicinarsi del tramonto. Quindi sì ai cappelli larghi nelle ore diurne e sì ai cappellini dalle dimensioni mignon per la sera.

Gonna

Lingerie sempre abbinata

Passiamo ora a ciò che non si vede (non sempre, almeno): l’underwear.
Benché non sia in bella vista, anche l’intimo dovrà essere impeccabile.

Oltre a sceglierlo di ottima qualità, dalla foggia semplice, con un design che viri più sulla sobrietà che non sullo stile audace da femme fatale (niente guerriere e via dicendo), una buona norma è quella dell’abbinamento con i vestiti.
La lingerie deve essere en pendant con il look, sia come stile sia possibilmente come colore. A una gonna in cotone color panna mixata con una camicetta in seta coordinata leggermente trasparente, per esempio, si adatta un reggiseno in off-white dal taglio sporty.

Una mise più glamour, invece, andrà a braccetto con un reggiseno più romantico e raffinato, magari in pizzo lavorato (senza però troppi ghirigori ed eccessi vari).
Anche per il “sotto”, puntare sulla sobria semplicità è la cosa migliore. Essenzialità in primis, questo è l’ingrediente (essenziale appunto) per vestirsi senza tradire il galateo.

Gonna

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