Se io trovassi un posto a questo mondo che mi facesse sentire come da Tiffany...: bastano queste parole per ritrovarci all'improvviso nell'ovattato mondo di Colazione da Tiffany, film che ha reso Audrey Hepburn una vera e propria icona di fascino ed eleganza.
Il 2021 è un anno speciale per questo titolo: sono passati ben sessant'anni da quando, il 5 ottobre 1961, uscì nelle sale cinematografiche americane. L'occasione è dunque buona per fare un viaggio nei look più iconici di Audrey, scoprendo qualche chicca e riflettendo su come le sue scelte di stile abbiano avuto un grande impatto sul mondo della moda.
Due precisazioni sugli abiti
Prima di immergerci nei look di Audrey occorre fare due doverose precisazioni. La prima è che al giorno d'oggi è abbastanza normale vedere nei film abiti d'alta moda provenienti dalle passerelle, così come, a dirla tutta, è normale vederli nelle serie tv (si pensi a Gossip Girl).
Negli anni Sessanta, invece, non era così scontato e fece molto rumore quando la costumista Edith Head decise di "arruolare" Hubert de Givenchy per realizzare i look di Audrey Hepburn/Holly Golightly.
La Head aveva naso e talento e aveva tenuto sott'occhio ciò che era accaduto con Christian Dior e Pierre Balmain, che avevano dato il loro apporto agli outfit di Paura del Palcoscenico (1950) e E Dio creò la Donna (1956).
Convincere Givenchy fu più semplice sia per questi due precedenti sia per il fatto che lo stilista conosceva personalmente la Hepburn (che aveva usato alcuni dei suoi vestiti per il film Sabrina). Tra i due si era instaurata una splendida amicizia e, a dirla tutta, Givenchy comprese anche l'opportunità di marketing che poteva derivare da una nuova collaborazione.
La seconda precisazioni è che, però, il merito degli abiti non è tutto di Givenchy: Edith Head, infatti, non si limitò a "supervisionare" come si crede, ma disegnò personalmente alcuni dei look del film. E vedremo anche quali.
Il tubino
Entriamo adesso nel vivo dei look del film, parlando di una tipologia di abito che la Hepburn ha letteralmente consacrato: il tubino. In Colazione da Tiffany l'attrice ne sfoggia uno diventato letteralmente leggenda.
Quest'ultimo ha fatto la storia al punto da avere una pagina Wikipedia interamente dedicata: si potrebbe dire che questo abito è il tubino, quello per eccellenza, quello che ha ispirato milioni di donne dall'esordio di Colazione da Tiffany a oggi.
Realizzato da Givenchy, l'abito in raso ha una linea dritta con un profondo scollo sulla schiena ed è stato abbinato a dei guanti lunghi, anch'essi in raso nero.
La metà inferiore in origine era diversa e fu ridisegnata da Edith Head, ma il vestito originale fu cucito tutto interamente a mano da Givenchy.
Per completare il look sognante, ambizioso e romantico di Holly, Givenchy indicò la necessità di abbinare degli occhiali da sole tartarugati (firmati da Oliver Goldsmith) e una collana di fili di perle e diamanti e una coroncina sempre di diamanti firmati da... Tiffany, naturalmente.
L'idea era quella di coniugare un abito apparentemente "severo" a uno scollo morbido e malizioso per trasmettere subito il carattere del personaggio.
Di questo abito sono state realizzate tre copie: una è conservata alla Maison Givenchy, una al Museo del Costume di Madrid e una è stata regalata ad Audrey. Una delle copie è stata venduta da Christie's nel 2006 per ben 923.187.000 dollari, consacrandolo a uno dei pezzi più costosi del cinema.
Il midi dress con l'orlo piumato
Givenchy realizzò un altro abito elegantissimo, scelto per altro per la locandina italiana di Colazione da Tiffany. Questo midi dress si caratterizza per un design senza maniche e scollo rotondo che lo rende simile al tubino, ma termina leggermente sopra il ginocchio con un orlo piumato.
È stato realizzato in seta ed è l'immagine dell'eleganza diurna degli anni Sessanta. Givenchy suggerì di abbinarlo a dei guanti, proprio come aveva fatto con l'iconico tubino.
È interessante prendere atto del gioco di stile che Givenchy applicò anche con i guanti: se al tubino lungo abbinò dei guanti lunghi, all'abito al ginocchio abbinò dei guanti che arrivavano a metà del braccio dell'attrice.
Lo stilista insistette anche per far sì che le Hepburn indossasse un enorme cappello elegantemente decorato da un nastro di seta color crema: una mossa azzeccata che faceva risaltare il suo viso esile e il suo sguardo da cerbiatta.
Questo abito, però, è speciale perché pur avendo una vocazione "da giorno", viene sfoggiato da Audrey/Holly anche per un'uscita serale. In questa occasione viene abbinato a un esuberante fascinator bianco con pom-pom.
Malizioso e sensuale, il tocco "notturno" venne dato all'abito anche da una parure di diamanti e ossidiana disegnata e realizzata da Roger Scemama, un gioielliere francese che lavorava proprio per Givenchy.
Jeans e maglione
Ribattezzato look Moon River perché sfoggiato dalle Hepburn proprio mentre intona malinconicamente questa canzone nella storica sequenza musicale di Colazione da Tiffany, questo outfit informale è entrato a fare parte della storia. Perché?
Perché fu proprio la Hepburn a pronunciarsi al riguardo, dicendo: «Una ragazza è veramente sé stessa quando indossa dei blue jeans: tutte le donne, invece, sono delle attrici quando indossano un abito parigino».
Questo outfit è stato interamente pensato, disegnato e realizzato da Edith Head, che parlando con la Hepburn fece dei bozzetti mirati a mostrare la "parte più vera di Holly".
Il look è privo di gioielli e di ornamenti, semplice e in perfetta armonia con la scena che mostra un lato più privato e sensibile della protagonista.
Il trench
Il trench beige, altro must have reso tale da Colazione da Tiffany nella scena finale, è stato ideato e disegnato dall'attrice per Edith Head, anche se fu Givenchy a curarne i dettagli.
Precisamente come per il cappotto doppio petto arancione di un'altra scena del film, il trench aveva il compito di dare alla Hepburn un'aria curata ed elegante nonostante stesse indossando un "semplice" copri abito.
L'abito-asciugamano
Holly/Audrey indossa un abito bianco "particolare" al suo cocktail party. Perché è così particolare? Perché Givenchy e la Head pensarono di poter trasmettere al pubblico la sensazione che si può essere elegantissimi con qualsiasi cosa addosso. Davvero qualsiasi!
Infatti, c'è una scena (tagliata) del film che vede la Hepburn saltare fuori dalla vasca da bagno e improvvisare il suo look proprio con degli asciugamani.