Tessuti fantastici e come trovarli. Ma soprattutto come
riconoscerli!
Già, perché davvero troppo spesso prestiamo molta attenzione a tagli, modelli e colori, dimenticandoci completamente di ciò che sta alla base di un capo: il materiale. Conoscere i nomi dei tessuti che inseriamo nel nostro guardaroba è il punto di partenza per la creazione di un armadio più etico e attento alla qualità, ma anche l’inizio di una lunga storia d’amore per i filati e per il “vestire consapevole”.
Saper riconoscere e selezionare i tessuti infatti ci aiuterà
anche a vestirci meglio, perché sarà il primo passo per comprendere davvero la
vestibilità, la resa finale e la durata nel tempo di un capo. Insomma, passione
per la moda e cultura sui materiali dovrebbero andare di pari passo.
E quindi ecco la sfida: quanti di questi tessuti conosci davvero
(e sapresti riconoscere selezionando un capo)?
Cashmere
La lana più pregiata in circolazione? Da sempre è il cashmere, molto costoso perché ottenuto dalla lavorazione della peluria sofficissima della capra tibetana, solitamente allevata in Cina, Mongolia, India e Himalaya.
La difficoltà di reperimento della materia prima e la sua particolare lavorazione fanno sì che si tratti di un materiale di lusso, utilizzato per confezionare maglieria (e non solo!) di pregio assoluto.
Caldo, morbido e confortevole, il cashmere fa della versatilità il suo vero punto di forza, grazie a quella sua capacità unica di completare look e far giocare con le consistenze.
Insomma, in inverno almeno una coccola in cashmere non può assolutamente mancare nel guardaroba!
Chiffon
Trasparente e impalpabile, leggermente increspato, ha una consistenza talmente iconica da aver prestato il proprio nome persino a una famosa “cake”. È lo chiffon, tessuto evanescente prodotto con filati a torsione crêpe.
Si tratta di un materiale tanto lieve quanto di sicuro effetto, perfetto tanto per completare mise da sposa quanto per sensualissimi nude look. Funziona di giorno per sofisticati giochi di “vedo non vedo”, in chiave coloratissima per i party più glamour e di sera per long-dresses elegantissimi.
Insomma, è decisamente più trasversale di quanto si possa pensare: fanne buona scorta e buon uso.
Cotone
Si dice “stare nella bambagia” quando si vuole indicare una situazione particolarmente comoda, confortevole e sicura. Tutto questo infatti corrisponde anche alla descrizione di un capo in cotone, fibra ottenuta appunto dalla bambagia che avvolge i semi della pianta di Gossypium.
Chi di noi non ne ha una buona dose nell’armadio, sottoforma di t-shirts, camicie o maglieria? E – ovviamente – c’è un perché.
È uno dei tessuti più pratici e piacevoli nel medesimo tempo, perfetto per tutte le situazioni quotidiane che richiedano spirito pratico e comfort. Due in uno.
Si tratta anche di una fibra facile da trattare e lavare a casa propria, a differenza di tessuti più pregiati il cui mantenimento deve essere affidato a mani (e macchinari) più sapienti.
Per tutti questi motivi è quindi indubbiamente uno dei tessuti più trasversali e presenti negli armadi non solo di donne dagli stili più disparati, ma anche di grandi e piccini in genere.
Denim
Non confondiamo: il denim è il tessuto, il jeans il modello di pantalone.
La tela denim ha una storia particolare, che nasce in Francia, passa per l’Italia (da Genova per la precisione) e approda negli Stati Uniti. Per poi unire il mondo intero.
Il denim fin dagli anni ’40 conquista copertine e cuori e viene declinato in tantissime versioni - tra capi e lavaggi del tessuto - una più amata e iconica dell’altra.
Oggi è impossibile non trovare almeno un pezzo in denim in qualsivoglia guardaroba, ma c’è un “neo” in questa bella storia che non possiamo non considerare: l’iconica tela è uno dei materiali più impattanti a livello ambientale in assoluto.
Fortunatamente moltissime aziende viaggiano a grandi passi verso una produzione più etica e sostenibile, verso il vintage rigenerato o l’utilizzo di materiali bio e controllatissimi. Non ci resta che continuare su questa strada e scegliere con consapevolezza.
Lamé
Voce del verbo brillare. Come? Con il lamé, of course!
Si tratta di un tessuto unico, ottenuto dall’unione di un particolare filo metallico a materiali di vario genere, come cashmere, seta, lana o sintetico. Inutile dire che qualità e resa di questo materiale finito dipendono dal tipo di combo impiegata.
Il risultato? L’inimitabile stoffa cult che ci consente di avvolgerci nell’oro come fossimo Re Mida.
Consigliatissimo per serate sfavillanti ad alto tasso di glamour, va selezionato sempre con cura (diffidare dalle versioni più cheap) e dosato con una certa cautela in qualsiasi altro outfit. Pena: l’inesorabile scivolamento nei meandri del kitsch.
Lino
Più resistente del cotone e particolarmente traspirante: è il lino, il tessuto ottenuto dalla lavorazione delle fibre provenienti dall’omonima pianta.
La qualità del tessuto può variare a seconda della lunghezza e della lucentezza delle fibre stesse, ma resta di fatto un materiale adattissimo per look estivi freschi e pratici.
Rispetto al cugino cotone però è una stoffa più capricciosa, che rimane più ruvida al tatto e decisamente più incline a stropicciarsi, segnarsi e macchiarsi con facilità.
Scegli dunque i tuoi capi in lino - dalle fresche camicie agli shorts - avendo cura che si tratti di una lavorazione di qualità e utilizzali con cautela per outfit destinati a situazioni quotidiane e non particolarmente impegnative.
Pied de Poule
Il Pied de Poule, chiamato
così per quel suo inconfondibile disegno a zampa di gallina in bianco e nero,
nasce in Scozia nel 1800. È un tessuto pesante e resistente, inizialmente
utilizzato principalmente dai pastori.
Già dai primi del ‘900 però la sua
collocazione cambia e il Pied de Poule inizia ad affacciarsi negli armadi
dell’alta società, fino alla consacrazione definitiva avvenuta per mano di
Christian Dior.
Oggi è un tessuto declinato in
moltissime nuance ton sur ton e su moltissimi capi ai quali riesce sempre a donare
un twist di raffinatezza e personalità nel medesimo tempo. Sceglilo per look classy,
ma bisognosi di una dose extra di stile: non potrai non fare centro.
Pizzo
Uno dei tessuti più preziosi e noti è senza dubbio lui: sua maestà il pizzo.
Si tratta di una trama dal sapore spiccatamente deluxe, talmente ricca ed elegante che si narra che persino Napoleone ne avesse fatto l’elemento base per il dress-code di corte.
Si ottiene da una lavorazione
minuziosa e molto particolare di filati. Il risultato è un merletto
leggero e sontuoso nel medesimo tempo, perfetto per cerimonie ed eventi
raffinati ma anche - a dosi più piccole ed utilizzato a contrasto in modo non
convenzionale, magari in chiave colorata – per situazioni particolarmente
glamour che richiedono un twist in più.
Ovviamente ne esistono diverse
lavorazioni. Quali? Da quelli ricamati a mano come l’evanescente e
raffinato Chantilly o il meno fitto Macramé, a quelli realizzati
a telaio come i pregiati pizzi Leavres o il più comune pizzo Jacquard,
più spesso e meno definito degli altri per un effetto meno etereo e più
metropolitano. A te la scelta!
Principe di Galles
Sua altezza reale il Principe di Galles – chiamato così in onore di Edoardo VIII - è un filato in lana, pura e semplice, caratterizzato da una stampa divenuta iconica.
Si tratta di un insieme di righe che, incrociandosi, creano un pattern a quadri decisamente unico e inconfondibile.
Questo disegno bicolor è
ottenuto grazie all’impiego di fili differenti che si ripetono secondo
uno schema molto preciso, il cui effetto finale complessivo tende alla
verticalizzazione della figura di chi lo porta.
Puoi trovarlo sia pettinato che cardato, utilizzabile sia per il guardaroba invernale che per quello estivo, su capi mannish style o dall’appeal molto british.
Insomma, un blazer in Principe di Galles è un grande classico da tenere come eterna base della vestiaire.
Seta
Parliamo di un altro grande classico, la seta, un tessuto senza tempo sinonimo di femminilità ed eleganza.
Restando in tema “royal”, è bene dire subito che se il pizzo è il re dei tessuti e il panno in lana quadrettata è (per definizione) il principe dei filati, la seta ne è la regina indiscussa.
Sì perché - proprio come una giusta sovrana - non solo questa fibra è bella e raffinata, ma anche giusta e attenta al proprio regno.
La produzione della seta
infatti è molto rispettosa e sostenibile ed ha un bassissimo impatto
ambientale, il che la rende particolarmente amata dalla nuova generazione di
designers decisamente sensibile al tema “green”.
Si tratta di una fibra molto pregiata e delicata, ottenuta dalla lavorazione della bava del baco da seta. L’effetto del tessuto finito è lucido, liscio e cangiante, perfetto per la confezione di pezzi particolarmente raffinati e lineari, che scivolino letteralmente sul corpo di chi li porta.
Scegli la seta come quota di maggioranza della tua mise se la situazione richiede un dress-code molto elegante, altrimenti utilizzala in chiave dettaglio per occasioni importanti ma non eccessive, come una cena o un impegno formale di lavoro.
Tulle
Il sogno di ogni bambina (e non
solo)? Immergersi in nuvole di tulle, il tessuto evanescente e vaporoso
capace di farci calare all’istante ora nei panni di una ballerina dell’Opéra di
Parigi, ora in quelli romantici di una principessa Disney, ora nel Paris Dress
di Grace Kelly, ora negli abiti eighty-style di Cindy Lauper.
Ma cos'è davvero il tulle? Si tratta a tutti gli effetti di una garza, ottenuta grazie all'impiego di un particolare telaio che consente di creare l’inconfondibile intreccio rarefatto e leggero che tutte conosciamo.
Utilizzalo in colori neutri, nude e pastello per effetti più classici e romantici oppure in tonalità più decise per look più carichi di glam e contrasti. Divertiti a trasformarlo ogni volta a colpi di stile e commistioni, combo e interpretazioni.
Insomma, come diceva Stanley Tucci – aka Nigel – ne “Il Diavolo veste Prada”: “Dammi una gonna di tulle e un tocco di vecchio west e sarò perdutamente tuo!”.
Tweed
La leggenda narra che il nome tweed derivi da una cattiva interpretazione di “tweel”, che significa “armatura”. Nella concretezza il tweed è un tessuto di medio peso di origini scozzesi, ottenuto dalla lavorazione della lana cardata e ruvido e poroso al tatto.
La sua trama diviene uno status symbol e un “manifesto dello chic” dagli anni ’20 e – soprattutto – da Mademoiselle Coco Chanel in poi, che ne fa la materia prima del suo personalissimo “abc” della moda.
Inutile dire che ancora oggi questo tessuto resta in testa alla classifica delle scelte per look primaverili e diurni di maggior classe, specie in chiave tailleur.
Velluto
Dalla seta o dal cotone
può nascere uno dei materiali tessili più sontuosi in assoluto. Quale?
Il velluto, aka la quintessenza del lusso.
Le fibre vengono pettinate e trattate fino all’ottenimento di quel tipico aspetto cangiante e particolare al tatto che tutti conosciamo, perfetto per capi raffinati da utilizzare in look prevalentemente invernali.
Il nostro consiglio? Se sei alla ricerca di un velluto particolarmente pregiato e luminoso dedicato ad eventi importanti sceglilo in fibra di seta, per outfit meno prestigiosi e lussuosi potrai orientarti sul meno dispendioso velluto in fibra di cotone.
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