Fashion culture

10 scarpe iconiche che hanno fatto (e continuano a fare) la storia della moda

Scarpe iconiche
07-10-2021
C’era una volta una scarpetta, anzi una scarpa iconica! Dalle storiche Converse alle Rockstud di Valentino, ecco i modelli immortali che non temono né il tempo né le mode
Nell'articolo:

Un anello al dito vuol dire “per sempre”? Macché, meglio un paio di scarpe (iconiche) al piede!
O almeno così l’hanno sempre pensata Cenerentola, Carrie Bradshaw e una schiera di fan (e shoes-lovers!) pronte a dire “sì” alla scarpa perfetta piuttosto che a un diamante.
Ma ovviamente una scarpa non vale l’altra: esistono alcuni modelli che fin dalla loro comparsa hanno impresso un segno indelebile nella storia della moda e che – ne siamo certi - non subiranno mai gli effetti del tempo, proprio come moltissimi capi iconici e altrettante borse storiche. Ebbene “quelle” scarpe, sono inequivocabilmente i modelli “da sì”.

Ed eccoci dunque all'annosa domanda: quali sono i 10 modelli di“shoes-Highlander” ai quali dire il proprio commosso “I do”, aka le scarpe da inserire nella scarpiera sapendo che sarà “per sempre” (o almeno finché suola non ci separi)?
Ebbene, abbiamo preparato una short-list di scarpe divenute leggenda (spoiler: non sono assolutamente solo pezzi inaccessibili!) che non tramonteranno mai: a te la scelta.

Le Chuck Taylor di Converse

Classe 1917. Niente male per un paio di sneakers! Non potremmo che parlare delle mitiche Chuck Taylor, le inconfondibili stringate in tela con suola in gomma targate Converse.

Inizialmente prodotte nel chiaro tentativo da parte dell’azienda made in U.S.A. di avvicinarsi al mondo del basket, vedono il loro punto di svolta nel 1932, quando il famoso cestista Chuck Taylor decide di farne le proprie sneakers favorite. È così che vengono ribattezzate le celebri Converse, è così che nasce la star (anzi, la All-Star!) che oggi tutti conosciamo.
Le Chuck Taylor infatti hanno attraversato decadi, ere e tendenze – calzando i piedi sia di molti altri campioni dell’NBA che quelli di innumerevoli icone della musica, dai Ramones, agli AC/DC fino ad arrivare a Kurt Cobain – vedendo completamente immutato il proprio sex-appeal e diventando col tempo inequivocabilmente unisex.

Oggi sono ancora tra le stringate
più trasversali e amate di sempre (indossate da innumerevoli it-girls) e puoi
pensare di sfoggiarle in moltissime occasioni, facendone le protagoniste sia di
look marcatamente sporty sia di outfit dal sapore più comfy chic, ad esempio a
contrasto sotto ad un tailleur sbarazzino.

Converse
Credits: Getty Images

I mocassini con morsetto di Gucci

Rimanendo in tema “unisex e rivoluzionario”, parliamo della nascita del mocassino per eccellenza.
È il 1953 quando Aldo Gucci – figlio del founder Guccio – ha una di quelle idee che faranno decisamente storia: decide di dare il proprio contributo all’azienda di famiglia inserendo nelle proposte di accessori e pelletteria una calzatura comoda e chic, adatta praticamente a tutti.

Il mocassino in questione viene pensato con linee semplici e versatili - in pelle nera e con suola in cuoio - ma viene arricchito di un dettaglio inconfondibile destinato a divenire uno status-symbol: un morsetto metallico ispirato al mondo dell’equitazione.
Dagli anni ’70 in poi il boom: lo abbiamo visto ai piedi di innumerevoli stars, da Alain Delon a Jodie Foster, e viene consacrato all'Olimpo della calzatura.

Oggi il mocassino Gucci con morsetto - ripensato da Alessandro Michele come Jordaan o Brixton, anche in versione slipper - è uno dei grandi classici della calzatura e un autentico caposaldo della Maison (e non solo!).
Resta dunque tra i modelli più amati dalle it-girls per la sua innata versatilità ed è decisamente tra i più paparazzati durante le fashion week di tutto il mondo.

Mocassini Gucci
Credits: Getty Images

I Green Wellington Boots by Hunter

Il 1956 segna per la storia dello stivale (e non solo!) una data da ricordare: nasce lo stivale Wellington, l’iconica galoscia in gomma targata Hunter.
Quanto l’idea degli stivali Wellington sia stata geniale e rivoluzionaria è dimostrato dal fatto che ancora oggi i celebri Hunter boots vengono prodotti sui disegni originali e assemblati - come da tradizione - con 28 pezzi. E non hanno assolutamente rivali.

Celebrati da molti riconoscimenti –
tra i quali l’HM The Queen – e resi delle autentiche stars da
icone del calibro di Lady Diana Spencer e Kate Moss, ancora oggi sono molto più
di un paio di galosce in gomma, ma boots estremamente glamour a
cui affidarsi nei giorni di pioggia (e non solo!).

Hunter boots
Credits: Getty Images

La slingback bicolor di Chanel

È il 1957 e Mademoiselle Coco Chanel ha una delle sue intuizioni, una di quelle visioni che cambieranno inequivocabilmente la storia della calzatura. Nasce infatti la scarpa che lei stessa definirà “il massimo dell’eleganza”, ovvero la slingback bicolor.
Ma andiamo con ordine. Chanel commissiona agli artigiani Massaro una scarpa a tacco midi e dalla linea aggraziata che si prefigge lo scopo preciso di accompagnare ogni donna nelle sue giornate, esaltandone la figura.

La particolare calzatura infatti è concepita in due colori che anticipano le moderne regole di valorizzazione della body shape: il color nude ha l’intento di conferire quella continuità cromatica che aiuta a slanciare e ad allungare la gamba, mentre la punta nera ha il chiaro obiettivo di rendere il piede più piccolo e femminile.
L’iconica slingback è stata poi riproposta negli anni Ottanta da Karl Lagerfield ed è sempre attualissima. O, per dirla con parole di Coco: è sempre il massimo dell’eleganza.

Proprio così, oggi la storica scarpa
dal tacco midi
è un autentico patrimonio per qualsiasi guardaroba: potrai
indossarla in ogni occasione, sia per le situazioni più formali accostata a un
tailleur, sia per donare un tocco di charme al tuo cinque tasche in denim
preferito.

Slingback Chanel
Credits: Getty images

La Belle Vivier by Roger Vivier

Corre l’anno 1965 e Roger Vivier crea una delle scarpe (ma soprattutto delle fibbie!) più famose di sempre.
Parliamo della Belle Vivier, décolleté a tacco basso e grosso e a punta squadrata resa unica proprio da una inconfondibile fibbia metallica geometrica, poi declinata negli anni in diverse versioni, dalla ballerina alla pointy.

Il modello diviene una celebrità nel momento in cui compare sul grande schermo ai piedi di Catherine Deneuve, nel film di Luis Buniel “Belle de jour”, grazie al quale viene ribattezzato per l’appunto “Belle Vivier”.
Oggi - con fibbia gioiello oppure liscia, in versione classica o in chiave coloratissima - resta uno dei modelli dei desideri per qualsiasi shoes-lover che si rispetti.

 Credits: Getty images
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I 1460 Dr. Martens

1 aprile 1960, ovvero 1460. Il codice che identifica gli anfibi più famosi dalla fine degli anni ’70 ad oggi non è un numero di produzione e nemmeno un caso: è proprio la data di nascita dei celebri Dr. Martens che, nonostante abbiano conosciuto la vera fama col tempo (come molte icone del resto) , vedono la luce proprio in pieno fermento sixties.

Sì, si tratta proprio degli stivaletti stringati resi unici dalle inconfondibili impunture gialle che hanno segnato molte delle subculture giovanili più incisive della storia dello street-style, come il punk e il grunge.
Oggi sono ancora amatissimi per il loro design iconico e per il loro temperamento ribelle: mixali con i look più inaspettati (anche con maxi-dresses leggeri e raffinati) per risultati personali e super-grintosi.

Credits: Getty Images
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Le zeppe in corda di Castañer e Yves Saint Laurent

Castañer e Yves Saint Laurent: che coppia, e che rivoluzione!
Siamo nei mitici anni ’70 e l’incontro tra l’artigianato di qualità dello storico laboratorio spagnolo e del genio dello stilista francese è una di quelle unioni che – lo si intuisce immediatamente – lascerà il segno.
E difatti non delude, perché dà alla luce la prima zeppa in corda, una calzatura che segnerà da lì in avanti ogni singola estate.

Oggi, dopo cinquant'anni, Castañer produce ancora le sue espadrillas con la zeppa con materiali di primissima qualità e secondo la tradizione artigianale dell’epoca, rendendo di fatto un modello talmente iconico da essere ormai prodotto da moltissimi brand, ancora unico e inconfondibile.

Zeppa in corda
Credits: Getty Images

Le Air Jordan

Novembre 1984. Una data fondamentale per la storia dello streetwear.
È la data che segna la nascita di una predestinata, ovvero la stringata che più di ogni altra entrerà nell'Olimpo delle sneakers (e non solo!) ottenendo un riconoscimento senza precedenti a livello globale: la Air Jordan.

È l’audacia e la lungimiranza della Nike a permettere la nascita della scarpa che diventerà un mito, facendo firmare a un altro predestinato – un giovane Michael Jordan, non ancora stella dei Chicago Bulls – il contratto per una linea di sneakers ritenuto da qualunque altro brand un salto nel buio troppo grande per dire “sì”.
Il resto è storia e le Air Jordan oggi hanno conquistato un posto d’onore persino nelle scarpiere di fashioniste e it-girls, quali stringate ideali – uniche ed insostituibili – per completare i mix and matches più cool.

Credits: Getty Images
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Le Pigalle di Christian Louboutin

Impossibile non includerle nell’elenco delle dieci scarpe che hanno fatto la storia della calzatura: è il momento delle décolleté dalla suola rossa più famose di sempre.
Si tratta delle Pigalle, of course, le vertiginose pumps dalla linea pulita e praticamente perfetta divenute a dir poco oggetto di culto per qualsiasi shoes-lover. In pratica sono la femminilità fatta scarpa!

Create nel 2004 da Christian Louboutin, non tutti sanno che prendono il loro nome proprio dal quartiere parigino più amato dal geniale designer.
Da oltre sedici anni hanno il super-potere di far sentire ogni donna la quintessenza dell’eleganza della sensualità. La verità? Sono praticamente imbattibili!

Pigalle Louboutin
Credits: Getty Images

Le Rockstud di Valentino

Le più giovani della nostra short-list, ma non per questo le meno desiderabili!
Nate nel 2010 dal genio creativo di Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, le Rockstud della Maison Valentino compiono i loro (primi) 10 anni e continuano a mietere vittime tra le fashioniste.

Un modello di décolleté chic
ma grintoso nello stesso tempo - esattamente come suggerisce il loro nome - caratterizzato
da profili in microborchie assolutamente inconfondibili che viene riproposto
(proprio come accade alle icone ormai consolidate) in moltissimi colori
e varianti di materiale.

Rockstud Valentino
Credits: Getty Images
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