Sappiamo che non vuoi sentirtelo dire ma dopo i 30 anni non è più tutto concesso, anche in ambito fashion. Quindi, se pensavi che nulla sarebbe cambiato nel tuo guardaroba e nel tuo stile, preparati a ricrederti. Dal momento che non te l’hanno detto le tue amiche, te lo diciamo noi: pronta a scoprire cosa non indossare dopo i 30 anni?
Una volta raggiunte le trenta primavere, ci sono alcuni capi e accessori che diventano off-limits. Possono essere sia fuori luogo sia poco chic se portati non da una ventenne. Oppure eccessivamente bizzarri e quindi non adatti a chi è ormai entrata a pieno titolo nell’età adulta… Insomma: ci sono alcune cose a cui devi dire addio, rassegnati. E non farne un dramma: togliere quelle cose dall’armadio significa fare spazio per nuovi pezzi, più consoni al dress code over 30.
Per aiutarti a non commettere errori di galateo fashion, abbiamo stilato un vademecum che ti spiega passo dopo passo di cosa liberarti se hai spento già 30 candeline. Non rimandare la lettura (e lo spoglio armadio) ai 40! Fallo adesso così non ci penserai più.
Gli shorts cortissimi: scartare!
“Prima regola del 30 club: mai indossare gli shorts cortissimi”. Addirittura mai parlare degli shorts cortissimi, citando ancora più da vicino il film di David Fincher!
I pantaloni ultra cropped sono da lasciarsi alle spalle. Concessi solamente alle teenager o poco più (dopo i 25 anni sarebbero da farcire di naftalina, ecco), una volta diventate trentenni diventano proprio vietatissimi. Non tanto per via dei corpi un po’ meno tonici rispetto a quello delle ventenni: oggi finalmente il movimento del body positive ci permette di fregarcene altamente di quei canoni estetici assurdi e irraggiungibili che le passerelle ci hanno imposto per anni, quindi non si tratta certo di questo. Poi diciamocelo: ci sono tante donne over 30 che si mantengono così in forma da fare invidia a una diciottenne!
Il motivo per cui gli shorts "a una certa" vanno dribblati è una questione di bon ton: ormai si è donne, non più ragazzine. Quindi anche un certo decoro e un po’ di cara vecchia etichetta vanno considerati.
Sostituisci ai micro-shorts dei bermuda o dei pantaloni a culotte corti e sarai di tendenza e molto chic.
Bye bye top cropped
No, no e no anche ai top cropped. In pratica dopo i 30 tutto ciò che è corto ci sta stretto, in senso metaforico ma non meno grave sul piano estetico... Mostrare l’ombelico e il ventre in generale può essere trendy a 18-20 anni ma non oltre.
Anche se vedi più il tuo personal trainer che la tua migliore amica, non importa: pure in questo caso, come per gli shorts, non c’entra la tonicità. È una questione di eleganza, criterio che necessita di passare a un livello superiore con il compimento del trentesimo anno di età.
Se proprio non riesci a rinunciare a un effetto crop top, preferiscigli almeno una camicetta in seta da annodare: sfoggerai un po’ di “carne al fuoco” senza esagerare.
Addio ai cartoni animati
Attacca al chiodo tutto ciò che raffigura l’immaginario infantile, quindi i cartoon in primis. Liberati di quella t-shirt con il tuo cartone del cuore: ormai è solo "una coperta di Linus", non più un indumento da indossare!
In generale le stampe troppo colorate, effetto arlecchino e con nuance particolarmente accese, sarebbero da evitare concluso il decennio dei 20 anni.
Sostituisci le grafioche caleidoscopiche con qualcosa di monocolore oppure nelle palette più sobrie dei neutri. Il maglione che raffigura il gattino a cartoon in tinta fluo (e magari con dettagli di paillette) lascialo alla cuginetta, ecco.
I jeans strappati: ma vuoi scherzare?
Oltre al "troppo adolescente" e al "troppo infantile" c’è anche il "troppo ribelle" che cozza con lo stile charmant che dovrebbe caratterizzare una trentenne.
Tutto quello che ha un retrogusto punk o grunge rispondono a pieno alla domanda "cosa non indossare dopo i 30 anni" e sono da stipare in soffitta. E il primo scatolone da riempire è quello su cui dovrai scrivere con il pennarello “jeans strappati”. Anche se sono perennemente di tendenza, non farti più tentare da questi diavoletti fashion. Se quando l’età anagrafica ha un 1 o un 2 come prima cifra sono accettabili, con l’avvento del 3 bisogna proprio disfarsene.
Non vuoi rinunciare al tuo paio del cuore? Allora punta alla via di mezzo: attacca delle toppe, scegliendole preferibilmente dalla fantasia un po’ vintage, effetto patchwork d’antan.
Le borse stravaganti vanno in cantina
C’è chi è dell’idea che nemmeno con il 2 davanti si possano sfoggiare, figuriamoci con il 3! La borsetta dopo i 30 anni diventa sobria, funzionale, chic e versatile, adatta sia al lavoro sia allo studio (per chi è leggermente fuoricorso oppure si sta specializzando ulteriormente con master o seconde lauree).
Le borse a forma di pupazzetti, casette, animali, con dettagli giocosi tipo peluche, paillette e cartoni animati (doppio errore, torna al paragrafo dei cartoon!) vanno eliminate immediatamente. Senza se e senza ma.
I cycle pants: solo se stai per fare il Giro d’Italia
Dulcis in fundo (anzi: amaris in fundo), i pantaloni da ciclista. Il trend dei cycle pants con blazer e abbinamenti chic va moltissimo prima dei trenta mentre diventa uno scivolone pessimo dopo.
D’ora in poi questi pantaloni vanno indossati solo se davvero pedalate, altrimenti, come si suol dire: pedalare! Li trovate estremamente comodi? Sostituiteli con un paio di jogger, maggiormente adatti all’età più matura.