Elegante, bellissima e unica, così tanto da diventare un mito della moda: è Bettina Graziani, musa di Givenchy. Una donna che ha saputo trasformarsi in un’icona e rivoluzionare il mondo fashion con fascino e carattere. Bettina infatti non ha solo creato un sodalizio artistico con uno degli stilisti più famosi al mondo, ma ha anche inventato la figura della top model.
La storia di una top model
Classe 1925, figlia di un ferroviere, Bettina era nata in Normandia con il nome di Simone Michelene Bodin. Nel 1944 lascia il suo paese natale per raggiungere Parigi e incontra Jacques Costet. Il giovane stilista, che aveva aperto da poco un piccolo atelier in città, rimane da subito ammaliato dalla bellezza della donna. Le chiede di indossare un abito disegnato da lui e da quel momento la vita di Bettina cambia per sempre. Musa, modella, icona di stile, Simone diventa Bettina, assumendo il cognome del marito (Graziani) e in breve tempo inizia una carriera folgorante e straordinaria. Il Paris Match la descrive come la “francese più fotografata di Francia”, mentre riviste e stilisti se la contendono.
L’incontro con Hubert de Givenchy
Ma è il 1952 a cambiare per sempre la sua esistenza. Incontra per la prima volta Hubert de Givenchy con cui rivoluzionerà la moda. Con lo stilista Bettina creerà un sodalizio personale e professionale, arrivando a lavorare per lui non solo come indossatrice, ma anche come press-agent. L’incontro con la top model muterà il punto di vista del designer, tanto da spingerlo a intitolarle la sua prima collezione. Negli anni Cinquanta creerà un modello di camicia dedicato alla sua musa: la Bettina blouse, un articolo fashion-icon.
Uno stile inconfondibile
Capelli rossi, un fisico sottile e un’espressione intensa hanno reso Bettina Graziani una figura mitica della moda, in grado di interpretare al meglio lo stile del Dopoguerra. Nelle foto d’epoca la vediamo indossare ampie gonne strette in vita, giacche piccole che sottolineano il busto. Oltre al sodalizio con Givenchy, Bettina viene contesa da tantissimi stilisti. In passerella indossa gli abiti di Dior e Balmain, ma anche di Balenciaga. Nel 1955, arrivata all’apice della sua carriera, sceglie di ritirarsi. Tornerà a sfilare nel 1967 per presentare la collezione di Coco Chanel ispirata a lei. In seguito diventerà la direttrice couture di Emanuel Ungaro, mentre la maison Valentino la sceglierà come responsabile relazioni pubbliche. Nel 2010 verrà nominata Chevalier des Artres et des Lettres dal ministro francese Frédéric Mitterrand.
Una donna, un mito
Musa di Givenchy e prima fra le top model, Bettina Graziani ha segnato la moda del suo tempo. Nel 2009 a chi le chiedeva cosa l’avesse resa un’icona rispose: “Credo di aver avuto uno stile diverso. Perché non posso dire di essere stata la più bella. Non è una questione di bellezza. Devi avere personalità”.
Posare per lei era “un istinto e un piacere”. Nella sua lunga carriera finì dietro l’obiettivo di grandi fotografi di moda come Henry Clarke, Horst P. Horst, Erwin Blumenfeld, Norman Parkinson, Irving Penn, Georges Dambier, Mark Shaw, Willy Maywald, Jean-Philippe Charbonnier e Gordon Parks.
La sua personalità unica conquistò e stregò tantissimi personaggi importanti, con amicizie iniziate nei backstage o nei cafè di Parigi che sarebbero durate per sempre. Fra gli anni Quaranta e Cinquanta era facile vederla in compagnia di Greta Garbo o di Elizabeth Taylor. Tra i suoi tanti amici anche Georges Simenon, Jean Genet, Jacques Prévert, Gregory Peck, Ava Gardner, Irving Shaw, Charlie Chaplin e Truman Capote.
Gli amori e i grandi dolori
Se la vita pubblica è un tripudio di flash, cene importanti, sfilate e amicizie famose, l’esistenza privata di Bettina Graziani è altrettanto movimentata. All’inizio della sua carriera si sposa con Benno Graziani, fotografo di Paris Match. Per lui rinuncia a numerosi ingaggi e arriva persino ad abbandonare il mondo della moda, ritirandosi a Juan-les-Pins. Il matrimonio però, nato dopo un travolgente colpo di fulmine, dura poco. Dopo il divorzio la top si innamora dell’americano Peter Viertel, ma anche quella relazione è destinata a naufragare.
Frequenta l’editore Guy Schoeller, il grande amore però arriva grazie all’incontro con il principe Ali Khan. All’epoca lui aveva da poco divorziato con Rita Hayworth, diva indiscussa del cinema. Insieme condividono anni felici, senza mai sposarsi, sino a quando, nel 1960, arriva una tragedia a sconvolgere la vita di Bettina. Lei e Ali Khan vengono coinvolti in un gravissimo incidente d’auto. L’uomo muore sul colpo, mentre la modella sopravvive, ma perde il figlio che aspettava da lui.