Si chiamano grey models, sono modelle old che sfilano in passerella, una vera rivoluzione nel mondo della moda. Donne mature che sfidano i canoni estetici tradizionali, innanzitutto per la loro età, normalmente associata a tutt'altro immaginario. Prima fra tutte la mitica Iris Apfel, icona di stile che proprio nel 2021 ha compiuto la bellezza di 100 anni. Pochi anni prima firmava un contratto con l'agenzia IMG, che le valse il titolo di "modella più anziana mai ingaggiata". Iris si è definita "l'adolescente più attempata del mondo" e ha dichiarato che lo sarà per sempre.
Ed è in buona compagnia: Pat Cleveland, 65 anni, Sanna Kelly, di oltre 70 anni, Frances Dunscombe, di oltre 80 anni. Tutte modelle di una certa età, protagoniste di sfilate e importanti campagne di moda. Fra l'altro la Grey Model Agency, fondata da Rebecca Valentine e specializzata in modelle e modelli di età avanzata, sta riscuotendo sempre più successo. Un'autentica rivoluzione dell'estetica.
Sono modelle di una certa età
Normalmente quando pensiamo alle modelle, ce le immaginiamo magrissime, altissime e giovani. Ma il mondo della moda sta cambiando e sempre più brand internazionali puntano sulle grey models, portandole in passerella. Over 50 ma anche over 60-70-80 in splendida forma che sfilano fiere della propria età. Le ha scelte H&M per la Fashion Week parigina, debuttando con Pat Cleveland, ma anche Giorgio Armani, Youjia Jin, e sempre più numerose sono le richieste che arrivano dal fashion system alla Grey Model Agency di Rebecca Valentine.
Jacqueline Tajah Murdoch, ex ballerina over 80, è stata scelta per rappresentare Lanvin dal diretto artistico Albert Elbaz. Christy Turlington, ex top model, ha partecipato a una campagna di John Galliano. Frances Dunscombe ha sfilato per la campagna autunno-inverno 2015 di Prada. Per non parlare della mitica Iris Apfel, da sempre testimonial di marchi di successo nonché modella più anziana mai ingaggiata. A 96 anni ha infatti battuto ogni record, firmando un contratto con la celebre IMG Models.
Stravolgono i classici canoni di bellezza
Capelli grigi, rughe, segni del tempo normalmente sono considerati difetti da nascondere, l'ideale di bellezza cui siamo abituate non ammette infatti "imperfezioni". Sempre che siano realmente tali. Se fosse il nostro modo di intendere la bellezza a farcele apparire come difetti?
D'altronde i canoni cambiano notevolmente a seconda dei contesti culturali, se da noi vige l'imperativo della magrezza, altrove si prediligono corpi molto più formosi. Imparando a osservare i segni del tempo da un'altra prospettiva, potremmo accorgerci quindi che il concetto di bellezza è relativo. Influenzato dal contesto e da tutta una serie di ideali, stereotipi, falsi miti. Forse allora non è vero che la bellezza sfiorisce con l'età, semplicemente cambia.
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Dimostrano che la bellezza non è "perfezione"
Bellezza = perfezione? Nell'immaginario comune sicuramente è così, abituate come siamo all'idea che essere belli significhi essere perfetti, impeccabili, senza "difetti". Un ideale che si scontra con la realtà, in nome del quale molte di noi fanno assurde rinunce, rincorrendo diete lampo per niente salutari e canoni estetici tipici della giovinezza. Ma la bellezza non è questione di età e nemmeno di taglia.
Le grey models sfidano tutti questi stereotipi e ci dimostrano che i segni del tempo non sono un difetto come siamo abituate a credere. Anzi, le cosiddette imperfezioni possono trasformarsi in segni distintivi, che stravolgono l'ideale classico di bellezza, proponendone uno tutto nuovo. Che ci piace decisamente di più.
Dimostrano che la bellezza non ha età
Davvero la bellezza è prerogativa della giovane età? Occorre avere pelle super-levigata per essere belle? O siamo talmente abituate a pensarlo, e a darlo per scontato, da non accorgerci che si tratta di un pregiudizio? Certo, il corpo e i lineamenti cambiano col passare del tempo ma perché considerarlo un peggioramento anziché una normale trasformazione? Forse la nostra ossessione per la giovinezza distorce la percezione della bellezza, inducendoci a tacciare come difettosa qualunque cosa non corrisponda all'ideale di perfezione che abbiamo in testa, penalizzando più le donne che gli uomini. A partire dalle rughe, acerrime nemiche contro cui combattiamo ossessivamente, disposte a tutto pur di eliminarle, nasconderle, camuffarle.
Le grey models dimostrano che i segni del tempo non sono nemici da sconfiggere e che l'estetica super-patinata di Instagram, così distante dalla realtà, è destinata a cambiare. L'imperfezione, o quella che al momento riteniamo tale, è la nuova frontiera verso cui rivolgersi. Una rivoluzione in atto, che piace anche ai giovani, destinata (speriamo) a liberarci dai dannosi ideali di "perfezione". Concetto che potrebbe subire una radicale metamorfosi, divenendo più inclusivo e più aperto alle diversità estetiche, anziché assoggettato ai soliti modelli standard. Che hanno decisamente stancato.