Un abito di chiffon nero che le accarezzava il corpo lasciandole scoperte le spalle e il lungo collo evidenziato da una collana di perle: il Revenge Dress di Lady Diana è stato indiscutibilmente uno dei momenti fashion più iconici della storia, e ancora oggi è universalmente riconosciuto come un simbolo di rivalsa femminile.
Il Revenge Dress rivive in The Crown 5
Del Revenge Dress si è tornato a parlare parecchio nei giorni scorsi, complice la diffusione di alcune foto scattate sul set della quinta stagione di The Crown, la celebre serie Netflix sulla famiglia reale britannica. A dare il volto a Lady D è l’attrice australiana Elizabeth Debicki, che è stata immortalata proprio mentre scende dalla limousine con indosso una replica praticamente identica dell’iconico abito disegnato da Christina Stambolian. Un vestito talmente famoso da avere addirittura una sua pagina Wikipedia, ammantato di un profondo significato relativo alla storia di Diana Spencer, principessa del Galles, mamma di William e Harry e moglie di Carlo d’Inghilterra, morta tragicamente in un incidente stradale nel 1997.
Un messaggio attraverso gli abiti
Lady D è considerata un’icona di stile ed eleganza quanto Jacqueline Kennedy, Grace di Monaco e altre reali. Ma a conquistare il mondo non è stato soltanto il suo senso della moda, quanto il modo con cui, attraverso gli abiti, si ribellava alle stringenti regole imposte dalla casa reale britannica, e lanciava messaggi ben precisi. Quello del Revenge Dress è forse tra i più famosi: lo stesso giorno in cui lo indossò il principe Carlo, ormai suo ex marito, aveva ammesso pubblicamente, in tv, di avere una relazione con Camilla Parker Bowles, oggi sua moglie.
Diana lo aveva acquisto dalla Stambolian nel 1991, tre anni prima di indossarlo per la prima volta a una cena alla Serpentine Gallery, nei Kensington Garden. Era il 29 giugno del 1994 e Diana, che inizialmente aveva declinato l’invito a partecipare all’evento organizzato da Vanity Fair, cambiò idea qualche giorno prima, spinta dal clamore mediatico suscitato dall’imminente rivelazione di Carlo. Nei minuti in cui il principe dichiarava di esserle stato infedele, Diana sfoggiava il Revenge Dress, dopo un arrivo brevissimo ma trionfale inguainata nell’abito: sorridente e statuaria, per lei divenne una sorta di corazza, un manifesto dell’indifferenza che voleva trasmettere di fronte a quella che visse come un’umiliazione pubblica.
"L'abito più strategico mai indossato da una donna"
L’obiettivo era incantare. E ci riuscì: quando scese dalla limousine i fotografi le puntarono immediatamente addosso gli obiettivi scattando senza sosta, e le sue foto fecero il giro del mondo suscitando così tanto da clamore da oscurare, quasi, le dichiarazioni di Carlo. Stambolian ai tempi paragonò la scelta di indossare un abito nero al cigno nero di Odile nel balletto “Il lago dei cigni”: “Diana ha scelto di non recitare la scena come Odette, innocente in bianco. Ha scelto il nero - disse la stilista - il colore di Odile. Era ovviamente arrabbiata”. Il programma iniziale di Lady D era infatti quello di indossare un abito di Valentino, ma alla fine optò per la creazione di Stambolian, considerata inizialmente da lei “troppo audace”: una dichiarazione d’intenti, come ha detto Anna Harvey, ex stylist della principessa: “Volevo sembrare spettacolare… e ce la fece”.
Nel corso degli anni molto si è detto sul Revenge Dress e sulla scelta di Diana, analizzata in tutte le sue sfaccettature. Forse ciò che descrive meglio cosa ha rappresentato, però, lo ha scritto Georgina Howell nel suo libro del 1998 ‘Diana, Her Life in Fashion’: “È stato forse l'abito più strategico mai indossato da una donna nei tempi moderni - si legge nel libro - un devastante soffio di chiffon nero" con cui Diana "ha cancellato le prime pagine dedicate al marito dopo la trasmissione del programma”.
Se ti è piaciuto questo articolo, potrebbe interessarti anche: Perché il film “Spencer” ci ricorda che Lady Diana era un simbolo di libertà e femminismo, non una vittima