Fashion culture

Edie Sedgwick, la straordinaria musa di Andy Warhol che ha cambiato la moda

Edie Sedgwick e Andy Warhol
Icona di stile, musa di Andy Warhol e molto di più. Edie Sedgwick è stata la regina dell'underground, dalla vita appassionante (e tragica) come poche

Bellissima, carismatica, fragile. Il loro rapporto durò appena un anno, eppure Edie Sedgwick ha segnato profondamente la carriera artistica di Andy Warhol. Perché questa giovane donna non fu soltanto una delle sue tante muse, ma una vera e propria opera d'arte vivente che cambiò per sempre le regole della moda e il concetto stesso di "diva". Pura avanguardia.

L'infanzia (ricchissima) in California

Nata nel 1943 a Santa Barbara, in California in un agio che apparteneva soltanto a pochi al tempo, Edie era una privilegiata. I Sedgwick erano ricchissimi proprietari terrieri, una di quelle famiglie alla Dinasty che oggi potremmo vedere protagoniste di una serie tv.

I genitori - Francis e Alice - erano belli come due attori di Hollywood, dalla personalità d'acciaio e ancorati alle tradizioni di una famiglia decisamente sui generis. Nonostante le grandi ricchezze accumulate nel tempo, i Sedgwick avevano sul capo una sorta di incantesimo: se da una parte le loro casse si rimpolpavano giorno dopo giorno, dall'altra le tragedie e gli episodi da dimenticare non mancavano di certo. La stessa Alice si ritrovò a un passo dalla morte mentre dava alla luce la piccola Edie.

Un'educazione soffocante

La ricchezza non è tutto e sì, sembra una di quelle frasi fatte che sentiamo dire a chi-i-soldi-non-li-ha. Ma la vita di Edie Sedgwick ne è una prova lampante perché tutto quel che aveva, tutto ciò che le veniva concesso dall'altra parte nascondeva privazioni non da poco.

Edie e i suoi sette fratelli (sì, erano una famiglia numerosa) avevano tutto e vivevano in posti da sogno. Ma i genitori hanno sempre preteso che crescessero come membri dell'élite, ostentando modi di fare e persino di parlare assolutamente fuori dal tempo. Non frequentarono mai una scuola pubblica, come tutti i bambini della loro età, e furono costretti a seguire le lezioni direttamente nella tenuta in cui vivevano. I genitori controllavano ogni singolo aspetto dell'educazione di Edie e dei fratelli, in modo rigoroso e soffocante. Ma presto la giovane ebbe la sua occasione.

Il lato oscuro di Edie

Nonostante un'infanzia e una preadolescenza segnate da un'educazione tanto rigida, c'era qualcosa che brillava di nascosto nella giovane Edie di cui presto il mondo si sarebbe accorto. Quando i genitori la mandarono in una scuola esclusiva per "gentildonne cristiane" (sì, erano iper conservatori), Edie dimostrò di essere una naturale leader.

Tutte le compagne volevano essere come lei, ovunque andasse o con chiunque parlasse lasciava il segno. Ed Edie lo sapeva bene, non ci volle molto prima di accorgersi del grandissimo potere che esercitava sulle sue coetanee e persino sulle compagne più grandi. Era sempre lei a decidere quali carte giocare e con chi, facendo leva su un fascino raro e pericoloso.

Ed è qui, al Saint Thimothy's, che inizia a venir fuori quell'animo oscuro che l'avrebbe resa la Edie Sedgwick che abbiamo conosciuto: odiava le regole, non voleva conformarsi agli altri, aveva degli sbalzi di umore e avanzava pretese assurde e inquietanti. Sotto sotto, da qualche parte si nascondeva una paura immensa e oscura - dichiarò una delle sue compagne - , uno strano potere che la costringeva a mangiarsi le unghie, stuzzicarsi la faccia, aggredire le amiche ed odiare se stessa. (...) Con lei mi sentivo a disagio.

Il dolore per i fratelli

Edie aveva sette tra fratelli e sorelle, ma Minty e Bobby hanno profondamente segnato la sua vita. Gli voleva bene, sarebbe stata disposta a tutto per loro ma purtroppo potè fare ben poco. Edie non avrebbe mai potuto immaginare che la tragedia fosse dietro l'angolo.

Minty era una ragazzo carino, gracile e dalla personalità delicata, continuamente punzecchiato e schiacciato da un padre che pretendeva che fosse il "macho" che non avrebbe mai potuto diventare. Minty era alcolizzato già a 15 anni e non si riprese mai più, nonostante gli interventi di psichiatri e i continui ricoveri. Edie pianse la sua morte nel 1964, quando fu ritrovato impiccato. Aveva appena 26 anni.

Bobby era la controparte maschile di Edie, forse anche per questo andavano tanto d'accordo. Bellissimo, affascinante, spendaccione, opulento ma, come la sorella, preda di sbalzi di umore spaventosi (e pericolosi). Anche lui entrava e usciva dalle cliniche psichiatriche e sì, anche lui subiva le pressioni di un padre-padrone ottuso e ingombrante. La vigilia di Capodanno del 1964 mentre guidava la sua Harley Davidson senza casco si schiantò contro la fiancata di un autobus. Morì nel 1965.

New York, il suo riscatto

Il dolore è stato una costante nella vita di Edie Sedgwick, una giovane donna che ha custodito tante cicatrici e ferite mai rimarginate. Sanguinava il cuore di Edie e forse fu proprio questa la "marcia in più" che quasi nessuno conosceva ma di cui tutti, irrimediabilmente si innamoravano.

Edie aveva perso tragicamente i fratelli, era anoressica da anni e aveva rischiato di morire. Viveva un rapporto di ammirazione morbosa nei confronti di un padre talmente perfetto da essere irraggiungibile (o almeno era così che appariva). Durante uno dei suoi ricoveri in clinica rimase persino incinta, poi costretta ad abortire. Volare a New York nel 1964 fu LA svolta.

La Grande Mela non era soltanto una delle città più grandi e produttive degli USA, negli anni Sessanta era la culla dell'arte e della creatività, il luogo dove tutto era possibile se solo lo volevi. Edie si immerse in questa realtà tanto diversa dalla sua "casa" e finalmente ebbe il suo riscatto.

L'incontro con Andy Warhol che cambiò tutto

In brevissimo tempo il nome di Edie Sedgwick cominciò a rimbalzare da una parte all'altra della città, tutti si innamoravano di lei al primo sguardo: così bella, così esile, così fragile, con quegli occhi così grandi e scuri. Edie era intelligente, colta, aveva personalità e allo stesso tempo suscitava inquietudine. E di lei si accorse anche Andy Warhol.

Non sorprende che i due andassero perfettamente d'accordo. Lei giovane modella al culmine del suo successo, lui il "padre" della Pop Art sulla cresta dell'onda. Quasi due creature mitologiche, come dire che i simili si riconoscono tra loro. Nonostante Warhol fosse dichiaratamente omosessuale, il rapporto con Edie prese una piega che nessuno avrebbe immaginato e dire che fosse "solo" la sua musa in fondo è parecchio riduttivo.

Edie Sedgwick e Andy Warhol vissero un rapporto intimo e profondo (platonico, s'intende), controverso per certi aspetti. Molti erano convinti che l'artista volesse soltanto sfruttarla per raggiungere i propri scopi, che fosse un capriccio momentaneo e che non sarebbe passato molto tempo prima di abbandonarla.

Un'opera d'arte "pop" vivente

Non possiamo entrare nel merito di questo legame, ma possiamo dirvi una cosa più che certa: Edie non era una semplice modella, ma qualcosa di molto più grande. Era un'icona vivente, un'opera d'arte che dettava tendenza e faceva letteralmente pendere chiunque dalle proprie labbra. Gli anni alla Factory di Warhol hanno dimostrato che non ne faceva semplicemente parte. Lei era la quintessenza della Factory.

Quel periodo dal 1965 al 1967 (circa) fu un turbinare di emozioni, eccessi, successi, opulenza, alcol, droghe. Edie era la rappresentazione vivente dell'anti-diva, tormentata e bohémien nel senso più romantico del termine. Era la regina dell'underground. La sua anima oscura rimase sempre lì, in quell'angolo del suo cuore dove non riuscì mai a colmare il vuoto che la imprigionava. Quel vuoto che le impedì sempre di essere realmente felice.

Un fiore appassito troppo presto

E come tutte le più belle cose/Vivesti solo un giorno, come le rose. Questi versi di Fabrizio De André (La canzone di Marinella, se volete ascoltarla) descrivono alla perfezione la giovane, splendida Edie. Lei ha avuto tutto quel che si potrebbe chiedere dalla vita, eppure non ha mai avuto la vera gioia.

I soldi non possono comprare la felicità, l'alcol e le droghe non possono riempire il vuoto dell'anima e neanche tutte le copertine di Vogue del mondo possono far molto. Di certo con tutto il fasto di cui si è circondata, i grandi nomi, le firme di alta moda hanno coperto le sue mancanze, ma alla fine Edie non ce l'ha fatta.

Dopo pochissimo tempo dal suo ingresso nella Factory di Warhol, i rapporti con l'artista si incrinarono e le loro strade si separarono per sempre. E a quel punto Edie iniziò a precipitare in un baratro senza fine fatto di eroina e disperazione. Bella ma tossica, nessuno la volle più neanche per una posa su una rivista. Tutto il suo mondo era sparito, per sempre.

Non c'erano più le luci della ribalta a coprire il buio della sua anima. Così Edie cadde, senza più fermarsi. Lo fece soltanto una volta quando incontrò un uomo che si innamorò perdutamente di lei, ma quel barlume di felicità non bastò. Edie si uccise a soli 28 anni, nel 1971.

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