Ci siamo: il 27 gennaio arriva nelle sale nostrane La fiera delle illusioni – Nightmare Alley, attesissimo noir di Guillermo del Toro. Adattamento dell’omonimo romanzo di William Lindsay Gresham (anno di pubblicazione 1946), vede davanti alla macchina da presa un cast decisamente stellare. E promette grandi emozioni.
Il sempre affascinante Bradley Cooper veste i panni di Stanton Carlisle: un giostraio, ma soprattutto un abile manipolatore. Un circo ambulante è il primo teatro dei suoi imbrogli finalizzati a estorcere denaro; carpisce i “segreti” della cartomante Zeena Krumbein, interpretata da Toni Colette, e del compagno Pete (David Straithairn), un mentalista. Vive una relazione con la dolce Molly Cahill, che ha il volto di Rooney Mara ed è la “donna elettrica”, capace cioè di resistere alle più intense scosse, ma si lascia anche sedurre dalla psichiatra Lilith Ritter, portata in scena da una Cate Blanchett più talentuosa che mai. Stanton crede di trovare in Lilith una perfetta partner in crime, ma le cose molto probabilmente non stanno così.
In scena – fra gli altri - anche Willem Dafoe, alias il capo giostraio Clem; Ron Perlam, ovvero Bruno the Strongman; Richard Jenkins, interprete del ricco impresario Ezra Grindle.
I costumi diventano narrazione
I costumi sono determinanti per qualsiasi pellicola, ma nel caso de La fiera delle illusioni – Nightmare Alley diventano parte integrante della narrazione. Spartiacque. In un certo senso, come ha spiegato il costumista Luis Sequeira, il nuovo lavoro di Guillermo del Toro consiste in due film diversi: uno ambientato nel circo ambulante, in uno spazio rurale e decadente; l’altro nella scintillante New York dell’alta società, dove si muovono le facoltose vittime di Stanton e Lilith.
Lo stile dell’epoca resta il filo conduttore, ma le declinazioni sono opposte. Perché opposti sono i due mondi che fanno da sfondo alla vicenda. Nella maggior parte dei casi i personaggi subiscono quindi una sorta di trasformazione visiva, passando da outfit modesti, logori e macchiati, a look chic ed eleganti. In cui dominano il monocolore, l’argento, l’oro.
Ciò è evidente soprattutto nel caso del personaggio di Bradley Cooper e Rooney Mara; quello interpretato da Cate Blanchett è l’unico esente da significativi cambiamenti. Ovviamente, è per la seconda parte del film, coincidente col trasferimento nella Grande Mela, che Sequeira ha potuto ricreare abiti fedeli alla moda degli anni ’40. Gli abiti dei “nuovi ricchi”. E c’è da dire che, prima di mettersi all’opera, il buon Luis ha passato parecchio tempo analizzando nel dettaglio cataloghi e riviste di quei tempi.
Cate Blanchett, la femme fatale
Cate Blanchett, co-protagonista. L’avvenente, sensuale e gelida psichiatra Lilith Ritter, che rappresenta quel mondo fatto di potere e denaro di cui Stanton Carlisle desidera ardentemente far parte. La femme fatale necessaria per ogni noir che si rispetti.
Per creare il suo raffinato e seducente guardaroba, Sequeira ha tratto ispirazioni da immagini e bozzetti riconducibili alla moda parigina degli anni ’40, ma ha anche passato al setaccio archivi spagnoli, italiani, britannici. E naturalmente il corpo snello e armonioso dell’attrice gli ha agevolato al massimo il lavoro.
Ecco allora le lievi camicette in seta, i tailleur con gonna midi total black, i long dress a loro volta neri, che accarezzano le forme e lasciano scoperte le spalle. Ecco le preziose mantelle in velluto e broccato, i tessuti finemente lavorati. Le giacche in lana sagomate, le Mary Jane con tacco a cono e i tacchi a spillo. I fili di perle, il rossetto rosso in tono con lo smalto. La bionda chioma cotonata.
Indumenti e stoffe che descrivono il personaggio forse meglio di ogni parola, ne riflettono la personalità rendendo tangibile quel fascino che può essere molto, molto… Nocivo.
Rooney Mara: cosa rivelano i suoi outfit?
Molly ama davvero Stanton. E sta lealmente al suo fianco. Però si ritrova anche a fare i conti con la sua coscienza, che si fa sentire forte e chiara. Così, segue il compagno a New York ma, quando lui la coinvolge nel suo ambizioso piano truffaldino, comincia a esitare. A nutrire dubbi, avvertire un disagio che si fa sempre più profondo.
I suoi look riflettono questa sorta di travaglio interiore. Molly abbandona i vestitini in calicò e i grossi maglioni di lana che indossava prima, ma non li butta. Non li distrugge. Quando Stanton le compra un elegante cappotto scarlatto, lei sotto mette un abito il più semplice possibile. Quando indossa un abito con paillettes senza spalline, sembra quasi non piacersi. Va meglio con le costose vestaglie dall'impronta orientale, che le ricordano quelle che usava prima delle sue esibizioni al circo.
Insomma: nonostante tutto, Molly cerca di evitare stravolgimenti e proprio i suoi look diventano espressione di un legame con la “vecchia” vita che non intende spezzare. Il colpo di scena non mancherà.
Toni Colette e i look legati ai rimpianti
Quella di Zeena è una figura molto particolare. Legge i tarocchi, ha ideato la tecnica di “lettura a freddo” che Stanton cerca in tutti i modi di acquisire al fine di usarla per i suoi imbrogli. Negli anni ’20 Zeena e il marito Pete sono stati una coppia di successo, erano noti e apprezzati; a causa della dipendenza dall’alcol di lui, però, tutto è finito. E sono stati costretti a ripiegare su discutibili spettacoli itineranti.
La donna, forse per sopravvivere, è rimasta saldamente ancorata a quel passato. Ed è per questo che quando va in scena ancora indossa il teatrale costume dei tempi andati, usato mille volte ma ancora d’effetto. Soprattutto per lei. “Abbiamo fatto realizzare il ricamo in India – ha rivelato Sequeira – per poi ossidarlo”. Perfetto escamotage per rendere l’inesorabile scorrere del tempo.
Quando non lavora, Zeena indossa invece indumenti rassicuranti come lei: cardigan in lana, bluse con sobri fiocchi, vestaglie. I colori? Rigorosamente scuri. E tu andrai a vedere La fiera delle illusioni – Nightmare Alley?
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