Tappa dopo tappa, proseguono gli appuntamenti dedicati alla moda del futuro prossimo. Ovvero alle collezioni Autunno Inverno 2023 2024. E come da tradizione, New York ha ceduto il testimone a Londra. La London Fashion Week 2023, dedicata alla regina del punk Vivienne Westwood, si preannunciava assai interessante e non ha deluso le aspettative. Superato l’impasse dello scorso settembre, causato dalla scomparsa della Regina Elisabetta, la capitale britannica si è trasformata in un potente - e decisamente scenografico - moto creativo.
Il debutto di Daniel Lee alla direzione creativa di Burberry, la conferma marchi come JW Anderson, Simone Rocha e Christopher Kane, l'approdo dei brand emergenti: questi i principali ingredienti di un menu ricco, che ci ha dato grandi soddisfazioni.
I fashion shows londinesi hanno confermato le tendenze moda su cui ha posto l’accento la Grande Mela: alto il tasso di seduzione, la pelle come materia prima ultra glam, l’eterno fascino del mannish style, la carismatica vivacità dei colori decisi che però nulla toglie al nero e al bianco. Intriganti cut out, tentazioni sparkling e richiami gotici.
Ma la Settimana della Moda londinese è anche tradizionalmente teatro dell’originalità più sfacciata, della fantasia senza briglie. Della provocazione. Così, in passerella sono apparsi outfit fatti per sorprendere, imprevedibili interpretazioni proprio dei suddetti trend o semplicemente espressioni di ciò che muove lo spirito dei designer. Ecco una selezione che rende l’idea, decisamente. Quali sono i tuoi look preferiti?
Burberry
La collezione Burberry Autunno Inverno 2023 2024 era non soltanto la più attesa della London Fashion Week 2023, ma di tutto il Fashion Months: il debutto di Daniel Lee alla direzione creativa segna un cruciale spartiacque nel lungo percorso del brand. Lee sceglie la strada delle contaminazioni stilistiche e fa centro, costruendo un coinvolgente fil rouge tra passato e presente. In passerella appaiono dunque gli intramontabili trench come le pellicce ecologiche (un trend che va quindi rafforzandosi); i tessuti check e tartan, irrinunciabili quando si tratta di brit style, con geometrie amplificate e sottolineate dal color block. Non solo. Anche Lee si lascia convincere dalla tendenza pelle e la interpreta strizzando l’occhio all’estetica punk, mettendo però sullo stesso piano le stilizzazioni e gli abbinamenti arditi. E non mancano gli accessori "gadget", come la borsa dell'acqua calda fatta a pochette e già divenuta virale. Tanta voglia di libertà e di divertimento.
Simone Rocha
Simone Rocha rende omaggio alle sue origini irlandesi e, più in particolare, si lascia ispirare dalla tradizionale festa del raccolto per mettere a punto una collezione folk e romantica, ma non priva di estrosità e di un twist evidentemente contemporaneo. La rafia ha un ruolo di primo piano: riempie maniche a sbuffo e gonne a palloncino, ma serve anche per costruire interi abiti. La Rocha fa inoltre largo uso di tessuti lurex, pizzo, tulle, ciniglia. Pelle. Arricchendo i look con maxi colletti ricamati, merletti e crochet. Su un fronte opposto, esplora lo stile dark e lo interpreta con linee asciutte, quasi austere. Tanto nero, e per il resto non osa coi colori. Lascia che sia la materia a parlare. E la materia è fatta anche dalle sue amatissime perle.
JW Anderson
Jonathan Anderson non si smentisce e col suo marchio marchio JW Anderson porta in scena una provocatoria collezione che omaggia il ballerino e coreografo scozzese Michael Clark, di conseguenza la vita notturna della Londra anni ’70 e ’80. I pezzi principali sono t-shirt dalle stampe irriverenti e lettering che invitano ad abbattere gli stereotipi di genere. Si aggiungono pantaloni in pelle dalle tonalità fluo, top in pelliccia senza spalline ma con manicotti incorporati, orli sfrangiati, maglie dalle maniche extra (ma proprio extra) long, mini in pelliccia che sembrano sfidare la forza di gravità. E poi abiti dal design futuristico, fatto di angoli esasperati, tagli imprevedibili, linee totalmente destrutturate. Un inno alla fantasia ironica che non accetta limiti.
Erdem
Presente alla London Fashion Week 2023 anche Erdem Moralioglu, che crea in passerella atmosfere gotiche e decisamente suggestive. L’ispirazione va ricercata nella sua abitazione di Bloomsbury, che in età vittoriana era una “casa di speranza”, cioè rifugio di donne senza mezzi e senza amici. Durante la ristrutturazione, è emersa una carta da parati all’arsenico, o almeno tale sembrava. E Moralioglu si è lasciato investire da quelle suggestioni intense, per certi versi inquietanti. Il risultato? La collezione Erdem Autunno Inverno è teatrale, densa di emozioni. Fatta di lunghi abiti con rouches e balze, maniche a sbuffo, merletti. Tanto nero ma anche colori “drammatici” come il viola, il bordeaux, l'oro e il rosa antica. E tonalità più accese, che sapientemente interrompono il continuum comunicando un messaggio di riscatto.
David Koma
David Koma sceglie di valorizzare la sensualità androgina e la sua musa non ha bisogno di parole: Marlene Dietrich. Anche in questo caso, però, potente è l’impronta dello stile contemporaneo. E l’incontro con la diva degli anni Trenta si traduce in tagli cut out, giacche smoking cropped, silhouette asimmetriche sottolineate da generose quantità di tulle e piume. Koma propone anche grintosi capi in vinile, lunghi boa, giacche da biker, blazer mannish e stivali cuissardes che arrivano a metà coscia. La nota più audace? I copri-capezzoli.
Molly Goddard
Molly Goddard ha fatto un tuffo nel passato. Nel SUO passato. È tornata ai tempi della scuola, ha trascorso ore nella biblioteca di St Martin ritrovando mentalmente gli outfit – nonché i brand - che aveva sognato di indossare circa dieci anni or sono. Ne è venuta fuori una collezione nostalgica ma allegra, familiare, adatta a tutti. Easy ma non priva di originalità. Una studentessa che abbina le lunghe gonne in tulle ai maglioni di lana, che indossa ballerine e minigonne a balze, minidress e mary jane platform. I cardigan slim e le giacche da college. E la sera, osa anche con i total look animalier e dà voce al suo spirito romantico con le gonne vaporose e il tulle. Ragazze, è chiaro: anche quest’ultimo si prepara a diventare un must have, prendete nota.
Christopher Kane
Da un lato, il minimalismo che diventa inno all’ineguagliabile eleganza del nero. Dall’altro, la natura indiscussa protagonista: fiori, farfalle ma anche stampe iperrealistiche raffiguranti animali e ottenute grazie all’intelligenza artificiale. Questa, del resto, è tra le principali fonti d’ispirazione per Christopher Kane. Che completa la sua collezione Autunno Inverno con paillettes all over, minigonne quasi scultoree e con gli immancabili giochi di trasparenze.