Fashion culture

10 celebs diventate icone dei grandi brand di moda

Madonna
Da Audrey a Madonna: le vip che sono diventate icone dei grandi brand di moda e hanno cambiato la storia del fashion

Bellissime, eleganti e uniche: sono le vip che hanno ispirato i grandi brand di moda, diventando muse e indossando look iconici. Da Audrey Hepburn, amica e complice di Hubert de Givenchy, capace di lanciare il little black dress, a Madonna, che diede scandalo con il corpetto by Jean-Paul Gaultier: tutti gli abiti e i legami che hanno fatto storia.

Audrey Hepburn e Givenchy

Quando Hubert de Givenchy incontrò per la prima volta Audrey Hepburn nel 1953 rimase da subito affascinato dallo stile di quella giovane attrice. Audrey, che era alla ricerca del look giusto per il film Sabrina, aveva appositamente scelto quell’atelier perché riteneva Givenchy “il couturier più giovane, nuovo e interessante del momento”. Da quell’incontro sarebbero nati abiti indimenticabili, ma soprattutto un’amicizia durata anni, sino alla morte della diva che, poco prima di spegnersi, chiese di vedere proprio lo stilista. Dall’abito rosso di Cenerentola a Parigi al dress nero di Colazione da Tiffany insieme – l’attrice e il couturier – hanno riscritto la storia della moda nel cinema. La loro amicizia si trasformò in qualcosa di estremamente intimo e speciale, tanto che Givenchy parlò di “una sorta di matrimonio”. Nel 1993, poco prima della sua morte, la Hepburn nominò il designer suo legatario testamentario.

Audrey Hepburn e Givenchy

“Ho visto Audrey Hepburn l’ultima volta in Svizzera, nel 1993 – racconterà lui tempo dopo -. Le avevano dato tre mesi di vita, era molto malata ormai. E debole. Mi ha ricevuto in camera da letto. Mi ha detto: Hubert scegli uno dei quei tre impermeabili che vedi appesi e portamelo. Ne ho preso uno blu notte, lei se l’è stretto al petto e ha aggiunto: “Ogni volta che ti sentirai triste indossalo, io sarò con te”. Credo di non aver mai pianto così tanto come allora, al ritorno da Ginevra a Parigi, a casa mia”.

Catherine Deneuve e Yves Saint Laurent

Catherine Deneuve aveva solo 22 anni (e già una bellezza straordinaria) quando incontrò Yves Saint Laurent. Fu proprio lui a realizzare l'abito da sera che l’attrice avrebbe indossato di fronte alla regina Elisabetta: un vestito lungo in crêpe bianco e rosso entrato nella storia.

Catherine Deneuve e Yves Saint Laurent

Da quel momento la collaborazione fra i due si trasformò in una splendida amicizia. Anni dopo, per la precisione nel 2019, l’attrice avrebbe annunciato la scelta di vendere all’asta gli oltre 300 abiti realizzati dallo stilista per lei. “Ho deciso così di lasciare e tramandare le creazioni di un uomo di grande talento – le sue parole -, ideate unicamente per rendere le donne più belle ed eleganti, a chi più le saprà apprezzare”.

Madonna e Jean-Paul Gaultier

Se pensiamo allo stile di Madonna il primo capo che ci viene in mente è solo uno: il bustier in raso con seno telescopico. Il capo iconico, che all’epoca diede scandalo, era opera di Jean-Paul Gaultier, stilista rivoluzionario e fuori dagli schemi. "Quando Madonna mi chiamò nel 1989 – raccontò anni dopo il designer -, mancavano due giorni alla mia sfilata di prêt-à-porter e pensai che il mio assistente mi stesse facendo uno scherzo. Ero un suo grande fan. Mi chiese se volevo lavorare nel suo tour. Sapeva cosa voleva: un abito a righe e della corsetteria. Mi aveva scelto perché amava i miei vestiti, capaci di combinare maschile e femminile".

Madonna e Jean-Paul Gaultier

Era il 13 aprile 1990 quando Madonna, durante il primo concerto del Blonde Ambition Tour, svelò un capo che sarebbe entrato nella storia: il reggiseno bustier. I media si scatenarono da subito e quel corpetto, che rivendicava la liberazione del corpo femminile, lasciò il segno.  

Kate Moss e Marc Jacobs

Kate Moss e Marc Jacobs

Amici e complici per la vita: Kate Moss e Marc Jacobs negli anni hanno creato un sodalizio prima artistico, poi personale, che non si è mai spezzato. Kate era poco più che maggiorenne quando lo stilista la scelse per indossare i capi della provocatoria collezione Grunge Collection Primavera Estate 1993 realizzata per Perry Ellis. I capi erano così fuori dagli schemi che il designer venne licenziato in tronco. In compenso conquistò l’amicizia della top del momento da cui non si sarebbe mai più separato.

Monica Bellucci e Dolce e Gabbana

Emblema della bellezza italiana, Monica Bellucci da tempo è legata a Domenico Dolce e Stefano Gabbana. I due designer l’hanno voluta spesso nelle loro campagne, considerandola una fonte di ispirazione per raccontare il fascino delle loro creazioni. "Con Monica condividiamo la devozione per il bello e il ben fatto, per il lavoro, per la famiglia e l’Italia: è bello poter raccontare insieme a lei tutto questo nostro amore", hanno rivelato più volte.

Monica Bellucci con Dolce e Gabbana

La Bellucci non ha solo partecipato a numerose sfilate della maison, ma negli anni Novanta è stata protagonista di alcune campagne cult come quelle girate a Giuseppe Tornatore in Sicilia. A raccogliere l’eredità di Monica in seguito è stata sua figlia Deva Cassel, che ha stregato gli stilisti ed è diventata testimonial del brand.

Naomi Campbell e Versace

Quella fra Naomi Campbell e Gianni Versace è stata più di un’amicizia. La top model e il designer hanno lavorato insieme per moltissimo tempo e il loro rapporto era così intenso che Naomi non ha mai superato la morte dell’amico, ucciso nel 1997. Da quel momento spesso la modella ha raccontato la sua sofferenza e condiviso il ricordo dell’artista che la scelse come sua musa.

Naomi Campbell e Gianni Versace

“Non dimenticherò mai quel giorno – ha svelato -. Quel senso di terrore e di disperazione nel sapere che una persona che amavi non sarà più al tuo fianco. Tutto il mondo ha mostrato empatia e vicinanza alla famiglia Versace! Hai sovvertito tutte le regole, sei stato un grande innovatore. Resterai sempre nel mio cuore, non sarai mai dimenticato”.

Jackie Kennedy e Chanel

Jackie Kennedy

Fra i capi indimenticabili di Chanel c’è il celebre tailleur rosa indossato da Jacqueline Bouvier Kennedy il giorno dell’assassinio di suo marito, John Fitzgerald Kennedy, a Dallas, Texas. Era il 22 novembre 1963: l’abito, che la first lady aveva scelto di sfoggiare perché era il suo preferito, si macchiò di sangue, ma lei non volle in alcun modo toglierlo sino al giorno successivo. Lo tenne nel volo di ritorno a Washington, sull’Air Force One e persino durante il giuramento di Johnson, il successore alla presidenza degli Stati Uniti.

Jane Birkin ed Hermés

Pochi lo sanno, ma l'iconica borsa Birkin di Hermès venne ideata nel 1984 grazie allo stilista Jean-Louis Dumas mentre viaggiava su un volo Parigi-Londra. Accanto a lui c’era Jane Birkin con cui conversò per tutto il viaggio. Al termine di una conversazione brillante, l’attrice cercò di riporre la sua agenda nella borsa, ma tutto cadde a terra.

Jane Birkin

A quel punto esclamò: "Nessuna agenda e nessuna borsa è in grado di contenere tutti i miei fogli", lamentandosi del fatto che non riusciva a trovare una bag femminile, ma anche comoda. Il designer allora le promise che avrebbe ideato un modello perfetto per Jane: la borsa venne ribattezzata Birkin bag e divenne il simbolo indiscusso della maison.  

Charlotte Casiraghi e Gucci

Bella ed elegante, Charlotte Casiraghi ha ispirato e conquistato Gucci, brand fiorentino famoso in tutto il mondo, legato alla nipote di Grace Kelly a doppio filo. D’altronde Charlotte, campionessa di equitazione, ha molto in comune con Guccio Gucci, fondatore della maison, che creò l’iconico nastro rosso e verde, simbolo del brand, ispirandosi al sottopancia nella sella del cavallo

Anya Taylor-Joy e Dior

Anya Taylor-Joy

Nominata global ambassador di Dior, Anya Taylor-Joy, attrice e star de La Regina degli Scacchi, è stata scelta personalmente da Maria Grazia Chiuri. La diva incarna al massimo l'heritage iconico della famosa maison francese. Eterea ed elegante, Anya ha lavorato fianco a fianco con gli esperti del brand, per creare look che sul red carpet hanno lasciato tutti senza fiato e raccogliendo l’eredità di Jennifer Lawrence.

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