Va in scena l’Alta Moda. Va in scena la Parigi Haute Couture Autunno Inverno 2024, in anticipo rispetto al solito perché poi tocca alle Olimpiadi 2024 e la capitale francese è in fermento ormai da un pezzo. Va in scena il sogno? Sì e no. Perché se da una parte appaiono in passerella le creazioni in linea con le aspettative – lussuose, opulente, fiabesche – dall’altra si susseguono riletture e sperimentazioni che sembrano voler trasportare l’Alta Moda nei pressi della quotidianità, rendendola più vicina ai comuni mortali. O quasi, insomma. In tutti i casi, sono sfilate che catalizzano l’attenzione. Incantano, fanno riflettere, catturano gli sguardi e li tengono incollati su di sé. Dividono gli animi quando si allontanano dalla "tradizione", anche. Però diciamolo: restano un altrove. E non potrebbe essere altrimenti, in fondo.
Schiaparelli
Ad aprire la Parigi Haute Couture Autunno Inverno 2024 è Schiaparelli: il direttore creativo Daniel Roseberry rende omaggio alla fondatrice del brand tramite il simbolismo. Ovvero – in questo caso specifico – l’araba fenice, che proprio come Elsa ha il potere di reinventarsi, cambiar pelle. Osare. In passerella appaiono ali, piume, tessuti preziosi esaltati da mirabili giochi di volumi. Trasparenze e bagliori. Creazioni eccentriche? Anche, ben venga. Un’atmosfera quasi surrealista che conduce a compimento questa sorte di ode.
Christian Dior
L’alta moda non è necessariamente sinonimo di creazioni scenografiche, preziose, di un’eleganza che punta sul grande effetto. L’alta moda può essere anche essenziale e un’intrigante dimostrazione giunge dalla sfilata Dior Couture A/I 2024-25. L’ispirazione riconducibile all’antica Grecia e all’antica Roma si manifesta chiaramente con gli abiti peplo e i sandali alla schiava; le tuniche, le stole e i drappeggi. Una raffinatissima ricerca estetica che mira a ricongiungere il passato remotissimo con il presente attraverso la valorizzazione del corpo femminile.
Thom Browne
Le Olimpiadi di Parigi 2024 stanno per cominciare e la moda, in questo caso l’alta moda, non perde l’occasione per lasciarsi ispirare dal mondo sportivo. Lo fa Thom Browne, che però allo stesso tempo va parecchio oltre: scompone, ricompone, dilata i volumi, provoca, fa un giretto nell’Ottocento o giù di lì, simula lavorazioni lasciate a metà, sovrappone strati e strati di tessuti. Il risultato è una Couture spettacolare, nel senso letterale del termine. Uno spettacolo che quasi ipnotizza, e pazienza se la realtà è un’altra cosa.
Giambattista Valli
La couture Autunno Inverno 2024 di Giambattista Valli è fiabesca, romantica, teatrale. I fiori sono il fil rouge, soprattutto nella versione 3D. Ma il designer esprime la sua creatività anche pensando al Rinascimento italiano (ovvero alle opere pittoriche che lo caratterizzano) e al fascino dell’India. Ecco dunque in passerella delicati pastelli ma anche tonalità vibranti come il rosso rubino, il giallo oro, il viola. Sono principalmente monocromie, che trovano forma grazie a una studiata abbondanza di tulle e chiffon.
Chanel
L’addio di Virginie Viard a Chanel è recentissimo, risale ai primi di giugno. La collezione Haute Couture Autunno Inverno 2024 della maison francese, dunque, è stata confermata nonché concepita senza un direttore creativo. E c’è da dire che l’ufficio stile ha fatto un ottimo lavoro, giocando una carta sempre vincente: la rilettura dei tipici codici estetici di Mademoiselle Coco. Che incontra però altre declinazioni stilistiche, in primis quello stile retrò fatto di corsetti, mantelle e mantelli, gonne vaporose, colletti importanti. Come essere all’Opera.
Giorgio Armani Privé
“Questa collezione è un'espressione perfetta del mio modo di immaginarla: è grafica, pura, essenziale, ma splendente di bagliori e ricami. È una celebrazione del potere pacificante della bellezza e dell'armonia”: con queste parole Re Giorgio ha presentato la collezione Haute Couture Giorgio Armani Privé, minimalista ma preziosa. Anche resa sensuale dalle trasparenze e da quei bagliori – perle, pietre, cristalli – che sembrano voler omaggiare la bellezze del corpo femminile. E poi oro, argento, color nude, linee avvolgenti: meraviglia.
Balenciaga
Dalle sfilate di Balenciaga aspettiamo sempre effetti speciali. E il direttore creativo Demna non ci delude. Le sue creazioni sono un invito alla scoperta della felicità e delle energie positive, fuori e dentro di noi. Ma sono anche un ribellione alla formalità, a quella rigidità che può caratterizzare l’Haute Couture, alla raffinatezza che minaccia di sfociare in manierismo. In molti casi passano da una rilettura delle silhouette tipiche di Cristobal Balenciaga, a cominciare dalle maniche a tre quarti e le forme a bozzolo. Demna reinterpreta secondo il proprio estro ma anche sostituendo i materiali preziosi con altri di uso quotidiano.
Elie Saab
Alta moda nel senso più tradizionale del termine, la collezione Haute Couture di Elie Saab: tulle, velluto, applicazioni preziose e scintillanti, piume, ricami frutto di un’artigianalità di altissimo livello. Corsetti, silhouette a sirena, strascichi, guanti opera. Ma non mancano twist che si allineano alle attuali tendenze moda, a cominciare da trasparenze e cut out. In tutti i casi, sono abiti da principessa.
Viktor & Rolf
Esasperazione dei volumi e delle geometrie, elementi che sembrano quasi protesi, linee che mirano verso l’alto, un effetto d’insieme che fa pensare alle marionette e un’esplosione di colori: la sfilata di Viktor & Rolf alla Parigi Haute Couture Autunno Inverno 2024 ha ben poco di naturale e reale, ma in compenso è spettacolo – nonché sperimentazione – allo stato puro.
Jean Paul Gaultier
L’Haute Couture Autunno Inverno 2024 Jean Paul Gaultier porta la firma di Nicolas Di Felice e prende forma tramite un minimalismo non privo di sorprese. Sorprese che stanno nei dettagli: lo scollo che lievita fino a coprire metà volto, il drappeggio che cela una tasca, il bustier che si apre in un inatteso cut out. Si aggiungono le destrutturazioni e le lavorazioni volutamente rimaste incompiute, a restituire un effetto quasi straniante. Molto interessante.