Fashion culture

Paris Fashion Week: il nostro recap delle sfilate della Ville Lumière

Paris Fashion Week Primavera Estate 2024
Collezioni essenziali e raffinate, che fanno della semplicità il punto di forza. Dimostrando come e quanto possano far rima con sensualità. Come sempre, le passerelle parigine hanno regalato belle ispirazioni. Ed emozioni.

La Paris Fashion Week Primavera Estate 2024 chiude questo fashion month. Entrano in scena i grandi marchi del made in France, a cominciare da Dior, Saint Laurent, Chanel. Ma entra in scena anche Valentino, con un Pierpaolo Piccioli che riesce a non deludere mai le aspettative. E poi Schiaparelli, Stella McCartney, tanti altri nomi iconici. A disegnare una moda fatta di sostanza, perfezione sartoriale, sperimentazione. Essenzialità. Ecco: per fare un bilancio di queste ultime sfilate, da Londra a Milano, da New York alla stessa capitale francese, forse è proprio questo il fil rouge. Con poche e doverose eccezioni, le attuali tendenze percorrono il solco del minimalismo. Ma rivendicano anche libertà. Di essere ciò che siamo e indossare quello che vogliamo.

Per il resto, da Parigi confermano che tendenze quali il cut out, le asimmetrie, le trasparenze, le contaminazioni materiche e stilistiche rappresentano le principali rotte anche per le prossime stagioni. Insieme a una palette a sua volta tendenzialmente sobria. Bianco, nero, tonalità neutre e naturali. Colori più vibranti e accesi? Sì, ma usati con moderazione. La moda, adesso, preferisce lasciar parlare il corpo e la materia. E continua anche a preferire la comodità, i volumi ampi e morbidi, tutto ciò che è lontanissimo da qualsiasi senso di costrizione. Il fashion month termina qui, ma abbiamo decisamente fatto il pieno di ispirazioni.

Dior

Sulla passerella di Dior arrivano le streghe e intense suggestioni. Molti l’hanno definita una delle collezioni più riuscite di Maria Grazie Chiuri e non possiamo che concordare. Il messaggio è chiaro, una sorta di manifesto femminista che mira ad abbattere i secolari pregiudizi nei confronti delle donne. Nessuna è più etichettata come strega, ma resta ancora tanta strada da fare e basti pensare al tragico quanto amaro “te la sei cercata”.

Le streghe di Dior capovolgono la situazione, avanzano con passo fiero e deciso rivendicando tutto ciò che sono. La loro essenza. Che si riflette in outfit d’impatto, misteriosi ed eleganti, in molti casi caratterizzati da un’impronta retrò. È un trionfo di black&white, pizzi e merletti, ampie gonne a pieghe. Ma anche camicie asimmetriche e monospalla, blazer doppiopetto con spalline arrotondate, fiocchi e trasparenze, volumi oversize. Ballerine con laccetti. E tanto, tanto fascino.

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Imax Tree
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Long dress trasparente in pizzo (DIOR)
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Mantella con zip e collo camicia, pantaloni wide leg (DIOR)
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Abito pizzo e merletti (DIOR)
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Camicia monospalla e pantaloni sartoriali (DIOR)
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Saint Laurent

Saint Laurent dice sì al trend che vede balzare in pole position il workwear. E, naturalmente, aggiunge il suo inconfondibile tocco charmant. Che poi c’è anche aria di Top Gun sulla passerella, in una sorta di mix tra divise da lavoro e divise da piloti. Anthony Vaccarello non si ferma qui e porta in scena stilemi degli anni Ottanta, che si traducono in accessori bold, maxi spalline, colletti affilati e alzati. Dominano la semplicità degli tagli sartoriale e il monocolore, eppure il risultato è di grande impatto. Merito anche dei dettagli. Che sono dettagli, appunto, ma estremamente ricercati.

Spazio anche per gli outfit più girlish, fra cui gli abiti con scollo che sembra disegnato col compasso, le bluse trasparenti second skin, i maxi dress con rouches e volant. Touché.

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Top trasparente e pantaloni cargo a vita alta (SAINT LAURENT)
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Canotta e pencil skirt con zip (SAINT LAURENT)
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Tuta con colletto camicia (SAINT LAURENT)
Imax Tree
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Long dress con balze e volant (SAINT LAURENT)
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Chanel

“Un inno alla libertà e al movimento”: così Virginie Viard descrive la collezione Chanel presentata nel corso della Paris Fashion Week Primavera Estate 2024. La primaria fonte d’ispirazione è Villa Noailles con i suoi magnifici giardini terrazzati. Il colore diventa protagonista tramite patchwork, fantasie check, righe.

L’eleganza è gioiosa, dà un’idea di movimento perenne e dinamismo. Euforia e leggerezza, anche quando i tessuti sono più corposi e i materiali si fanno più preziosi. Tweed, bouclé, paillettes, cotone liscio, pvc: la materia si mette al servizio dell’arcobaleno e dà forma a minigonne, shorts, abiti lunghi e corti, top, minidress. Le linee sono morbide, le costrizioni bandite. Sarà un’estate tutta da vivere.  

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Imax Tree
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Long dress in tweed multicolor (CHANEL)
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Midi dress in organza (CHANEL)
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Top con logo lettering e midi skirt in pvc (CHANEL)
Imax Tree
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Camicia plissettata e pantaloni di paillettes (CHANEL)
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Valentino

Lavorazioni macramè in versione macro che ricordano i kalathos, le parti principali e decorate dei capitelli corinzi; abiti con cappa che richiamano le dee greche, vestiti cut out, blazer strutturati e gonne fluidi: ancora una volta, Pierpaolo Piccioli dà lezioni di stile con la nuova collezione Valentino Primavera Estate 2024.

Anche lui prende la strada del monocolore, al massimo si concede stampe ma usando solo il bianco e ancora traendo ispirazioni dalle architetture dei tempi che furono. Accorcia il più possibile gli orli di gonne e shorts, ma su un altro fronte lascia che i morbidi tessuti sfiorino i piedi. L’essenzialità più chic.

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Imax Tree
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Mini dress con lavorazione macramè (VALENTINO)
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Mini tuta senza spalline (VALENTINO)
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Long dress cut out (VALENTINO)
Imax Tree
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Long dress con cappa (VALENTINO)
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Maison Margiela

Per la collezione co-ed primavera estate 2024 di Maison Margiela, il direttore creativo John Galliano immagina un guardaroba ereditato, dunque una serie di capi che passano da una generazione all’altra. Mutando in base ai tempi ma senza perdere l’impronta iniziale.

Un adattamento che non tradisce l’heritage, dunque. Ma che mostra la customizzazione, introduce nuove tecniche di taglio e lavorazione dei tessuti, non esclude – anzi – le sperimentazioni. E mescola, cosa ancora più interessante, elementi tipici dell’universo maschile con altri che invece da sempre connotano quello femminile. In passerella sfilano quindi capispalla sartoriali dalle maniche ampie, abiti derivanti da sapienti layering e assemblamenti, bustini, scolli maliziosi. La grinta c’è e si vede.

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Look oversize: tailleur pantalone, coprispalla e camicia (MAISON MARGIELA)
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Abito asimmetrico (MAISON MARGIELA)
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Coprispalla con mantella (MAISON MARGIELA)
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Abito layering con sottogonna (MAISON MARGIELA)
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Balmain

La primavera estate 2024 di Balmain è un tripudio di fiori 3d che sbocciano sugli abiti, un eccesso studiato in ogni minimo dettaglio. Quasi come se l’abito, e il corpo stessa della modella, fossero tela di un pittore in pieno furore creativo.

E fiori sembrano diventare anche alle silhouette, grazie alla vita stretta che amplifica e arrotonda i fianchi, alle gonne, ai pantaloni flared. Oliver Rousteing è un fiume che scorre abbondante. Questa collezione forse non piacerà a tutti, però ci ha conquistati.

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Minidress cut out con fiori 3D (BALMAIN)
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Minidress fasciante in vinile con fiori 3D (BALMAIN)
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Mini jumpsuit con fiori tridimensionali lungo lo scollo (BALMAIN)
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Top scultoreo floreale e gonna midi plissettata (BALMAIN)
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Chloé

Parigi Fashion Week Primavera Estate 2024: è l’ultima collezione di Gabriela Hearst per Chloé, la fine della collaborazione è stata ufficialmente annunciata. La talentuosa stilista firma un congedo all’insegna dell’essenzialità ma anche del romanticismo, lasciando contagiare da trend ormai consolidati quali il cut out, le decorazioni floreali 3D, le spalle squadrate e i net dress.

Ma non c’è nulla di omologato, anzi è una rilettura fortemente personale: basti guardare le giacche e gli abiti con le maniche a palloncino e i vestiti effetto squame. Un saluto senza malinconia, anzi Gabriela s’è messa pure a ballare. Una festa, questa sfilata. Di buon augurio per tutti, perché no?

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Abito monospalla con mini balze (CHLOÉ)
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Abito cut out (CHLOÉ)
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Chiodo con maniche a palloncino e mini shorts (CHLOÉ)
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Net dress con decorazioni 3D (CHLOÉ)
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Balenciaga

Decisamente modelli d’eccezione quelli scelta da Demna per la sfilata parigina di Balenciaga: tra gli altri sua madre, suo marito, il suo personal trainer, uno dei suoi ex professori di moda all’Università e la giornalista Cathy Horyn.

La collezione rivisita alcuni pezzi cult del marchio, fra cui le felpe e i bomber oversize e le sneakers. Catturano l’attenzione le décolleté trasformate in borsa e le maxi shopper ispirate a quelle dei fruttivendoli, come i numerosi capi stratificati. Da sottolineare: Demna ha fatto ampio ricorso all’upcycled, questo gli fa onore e dimostra come davvero la creatività non abbia limiti né confini.  

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Cappotto con maxi spalline (BALENCIAGA)
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Trench con doppie maniche (BALENCIAGA)
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Long dress girocollo in paillettes (BALENCIAGA)
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Felpa hoodie e gonna con elementi removibili (BALENCIAGA)
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Miu Miu

“Ma ci sei o ci sei?”: è questo l’interrogativo che vuole accendere la donna di Miu Miu. E se arriva la fatidica domanda, lei se la ride. Perché è libera, che più libera non si può. Di mettersi quello che le pare e andare dove le va. Gioca abilmente con il layering, con le diverse lunghezze, con le contaminazioni stilistiche.

Sembra quasi che si sia vestita senza accendere la luce, o comunque in fretta e furia, e invece ogni dettaglio e ogni accostamento sono studiatissimi. Le piace mostrare le gambe, adora gonne e short cortissimi; ma poi s’infila un vestito lungo e sopra un trench. A seconda di come le gira, appunto. Ma sì!

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Micro shorts, blazer, polo e camicia (MIU MIU)
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Polo e minigonna svasata (MIU MIU)
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Abito con decorazioni sparkling (MIU MIU)
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Top e gonna a vita bassa in pelle (MIU MIU)
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Schiaparelli

Una donna sensuale e grintosa, quella che calca le passerelle della Paris Fashion Week Primavera Estate 2024 e porta il vessillo di Schiaparelli. Ma anche amante degli effetti speciali: per lei, Daniel Roseberry crea le sneakers con punta trompe l'oeil, enormi gioielli che riproducono aragoste e granchi, giacche da torero e costumi da bagno tempestati di paillettes. Un viaggio tra terra e mare, che procede a colpi di estro e creatività.

Il ventre? Preferibilmente scoperto, questo è ormai tra i diktat per le prossime stagioni. Le gambe dei pantaloni? Meglio larghe. La cosa importante è bilanciare i volumi in modo da creare un insieme armonioso. Nonché seducente, ovvio.

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Blazer cropped e pencil skirt (SCHIAPARELLI)
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Top senza spalline, gonna asimmetrica e maxi gioiello aragosta (SCHIAPARELLI)
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Abito tempestato di paillettes (SCHIAPARELLI)
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Net dress senza spalline (SCHIAPARELLI)
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Stella McCartney

Stella McCartney non tradisce la sua anima green e anzi manda in passerella i primi capi luxury in kelsun (filato a base di alghe marine), come altri realizzati con l’ormai collaudato myrum. E poi viscosa che non danneggia l’ambiente, cotone e seta (nonché lino) certificati GOTS, nylon e poliestere riciclati: l’elenco dei materiali sostenibili scelti dalla McCartney è lungo. Le vie del rispetto del mondo in cui viviamo sono infinite e non pregiudicano la bellezza.

Quanto a stile, predomina la semplicità ma non mancano twist di audacia e originalità. I pantaloncini sono cortissimi, gli abiti crochet impreziositi da specchietti, gli abiti hanno scollature a dir poco vertiginose. Una collezione che mette tutti d’accordo. Da ogni punto di vista.

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Abito drappeggiato con stampa floreale e maniche a mantella (STELLA MCCARTNEY)
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Micro short, camicia con volant e capospalla (STELLA MCCARTNEY)
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Top vedo-non-vedo e pantaloni wide leg effetto pelle (STELLA MCCARTNEY)
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Abito crochet con specchietti decorativi (STELLA MCCARTNEY)
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