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Patrick Demarchelier, addio al fotografo della moda che conquistò Lady Diana

Patrick Demarchelier
Era uno dei fotografi più amati e apprezzati del mondo della moda, Patrick Demarchelier: il suo talento lo portò a essere uno degli artisti più apprezzati da Lady Diana
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È una storia di passione, talento e versatilità, quella di Patrick Demarchelier. Definirlo semplicemente un fotografo è quasi riduttivo: lui era sguardo, visione, capacità di catturare un istante intriso di altissima estetica e consacrarlo all'eternità.

La sua scomparsa, all'età di 78 anni, lascia un grande vuoto non solo nel mondo del fashion ma anche in quello dello spettacolo e dell'intrattenimento. La sua morte è stata annunciata per mezzo dell'account Instagram ufficiale e sono già tantissime le star, le modelle, le stiliste e gli stilisti che lo stanno omaggiando e compiangendo.

L'afflizione lasciata dalla scomparsa di Patrick Demarchelier, d'altronde, non stupisce. Il fotografo riusciva a conquistare chiunque si trovasse di fronte al suo obiettivo. Il caso più eclatante? Lady Diana.

Patrick Demarchelier, che conquistò Lady Diana

Ebbene sì: la Principessa Triste lo incluse tra i suoi artisti preferiti, lasciandosi immortalare più volte. Il loro legame nacque quando Diana era poco più che trentenne e Demarchelier si era conquistato il primato di primo fotografo non inglese a fotografare la Royal Family.

Diana ne aveva ammirato lo spirito libero e la creatività, Demarchelier aveva individuato nella Principessa una grazia e un'eleganza così straordinariamente fuori dal comune da dedicarle accuratissime attenzioni, facendola sorridere più volte. Fu proprio per questo che, in occasione dei suoi 33 anni, Diana lo scelse per un'iconica copertina di Vogue.

Lo scatto di Lady Diana firmato da Patrick Demarchelier

E ancora, fu proprio Demarchelier a immortalare ancora e ancora Lady Diana dopo sei mesi di ritiro dalle pubbliche scene, in seguito alla fine del matrimonio con il Principe Carlo. Il fotografo volle restituire al pubblico la vera essenza della Principessa, adesso libera, più forte e seducente che mai.

Demarchelier fu suo amico e, si dice, confidente: Diana si recava spesso nella villa del fotografo, situata nei Caraibi, a Saint Berthelemy, e proprio quella villa fu la location di alcuni scatti "scandalosi", che vedevano la Principessa slacciarsi il reggiseno. Il loro legame fu intenso e sempre di reciproco rispetto, oltre che di stima. E ha davvero fatto la storia.

La vita di un'artista

Il mito di Patrick Demarchelier nasce nella romantica Parigi, una città che offre, si sa, una notevole quantità di spunti fotografici e che da sempre sposa la moda. Demarchelier nasce nel 1943, in una famiglia modesta. Si muove tra strade umili e rimane sin da piccolo impressionato dalla potenza espressiva dei volti intorno a lui e da come gli abiti potevano completamente cambiare l'aspetto delle persone.

A un certo punto della sua infanzia, però, Demarchelier deve trasferirsi a La Havre, in Normandia. Ciò è tutto fuorché un ostacolo. La città, che si affaccia sul mare, gli offre ulteriori spunti di riflessione che gli fanno capire che, in un modo o nell'altro, la sua vita sarà consacrata all'arte e alla fotografia.

Per questa ragione, all'età di 17 anni, il suo patrigno decide di regalargli una macchina fotografica, la prima in assoluto che Patrick possederà: una Eastman Kodak (che ha continuato a custodire gelosamente). Con questo prezioso strumento, Demarchelier comincia a scattare e a fare esperimenti su esperimenti.

Negli anni della giovinezza si cimenta nello sviluppo di pellicole e nel ritocco di negativi per rendere ancora più perfette le sue immagini. Inizia a scattare ritratti scegliendo i suoi amici come modelli e torna poi a Parigi, dove rende la sua passione un lavoro, diventando fotografo per eventi e matrimoni e riscuotendo un notevole successo.

La carriera e i primi passi nella moda

Nel 1975, il fotografo fa il primo passo verso il successo. Decide di lasciare Parigi, anche se non è una scelta razionale, ma di cuore: si sposta a New York per seguire quella che, allora, era la sua ragazza. Tuttavia, l'arrivo a New York gli apre nuovi orizzonti, che saranno poi decisivi.

Nelle Grande Mela Demarchelier scopre, infatti, la fotografia di moda. Rimane estasiato da quel mondo brulicante di vita, passione e arte. Rimane colpito dal talento e dalle emozioni che si possono trovare all'interno degli atelier, nei backstage delle sfilate e sulle passerelle.

Decide di proporsi come stagista e freelance e il suo talento lo premia: comincia a collaborare (e a imparare) con talenti del calibro di Henri Cartier-Bresson, Terry King e Jacque Guilbert. Sotto la guida dei suoi maestri, scatta veri capolavori che attirano l'attenzione di Elle e Marie Claire.

Nel giro di poco tempo viene chiamato a lavorare su set e backstage di importanza internazionale. Negli anni Novanta è già una stella: collabora con Vogue, Harper's Bazaar e realizza campagne pubblicitarie per Dior, Louis Vuitton, Chanel, Yves Sain Laurent e Ralph Lauren.

Il successo e le star immortalate

Apprezzatissimo, nel giro di pochissimo viene chiamato da altri grandi marchi come Carolina Herrera, Moschino, Vera Wang e Calvin Klein. Dal 1992 si lega in esclusiva ad Harper's Bazaar, diventandone il principale fotografo e immortalando centinaia di vip.

Da Kate Moss a Madonna, da Naomi Campbell a Johnny Depp, da Linda Evangelista a Brad Pitt: praticamente chiunque abbia avuto un ruolo di spicco nello star system mondiale ha voluto posare per Demarchelier. I suoi scatti si sono sempre distinti per intensità, per forza comunicativa e sensualità: il bianco e nero è stato il suo marchio di fabbrica, per restituire tutte le luci e le ombre dei protagonisti.

La sua figura è talmente iconica da essere citata in film e serie tv strettamente legate al mondo della moda: viene nominato ne Il Diavolo Veste Prada e compare nel film di Sex and The City scattando delle foto a Carrie. Incluso anche nella classifica mondiale degli over 50 meglio vestiti del The Guardian (marzo 2013), Patrick Demarchelier ha letteralmente fatto la storia. E resterà, per sempre, una vera icona.

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