Sono tante le tendenze emerse durante le Fashion Weeks PE 2025. Un menù particolarmente diversificato, che proprio per questo restituisce una sensazione di estrema libertà. Il fil rouge è una donna molto consapevole di sé e fantasiosa, capace di cambiare radicalmente stile anche nell’arco di una sola giornata. Uno dei trend più intriganti è la contaminazione tra capi sporty, in molti casi riconducibili alla moda degli anni Novanta e Duemila, con pezzi ultra girlish. Che spesso si traducono in sensuali giochi di trasparenze. Un mix&match sapiente, a tratti ipnotico.
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Ma andiamo avanti. Le Fashion Weeks ci dicono che, anche per la PE 2025, lo stile retrò resterà tra le più prolifiche fonti d’ispirazione. Non solo anni Novanta e Duemila dunque: si va anche molto più indietro nel tempo. Fino agli anni Cinquanta. Per confermare il fascino delle fantasie a pois, della gonna a ruota e a palloncino, delle cinture che sottolineano la vita. Delle lunghezze midi, sempre estremamente chic. E c'è dell'altro. Al bianco e al nero si aggiungono color block molto più vivaci, le scelte cromatiche sono quasi imprevedibili. Ed è come se il mondo della moda ci invitasse – tra l’altro – proprio a sorprendere con i nostri look. Abbattendo qualsiasi schema.
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Il racconto di una donna libera, durante le Fashion Weeks PE 2025, passa anche attraverso la valorizzazione del suo corpo. Anzi, di tutti i corpi. E proprio con quest’obiettivo i volumi si ampliano e dilatano verso nuove traiettorie, servendosi della materia e della tridimensionalità. Le silhouette appaiono estremamente dinamiche: possono essere avvolgenti come una seconda pelle oppure molto più ampie, ultra leggere oppure rigide, minimaliste o elaborate. Come ti senti, come ti piace. Come ti va.
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(Ri)troviamo poi una vecchia conoscenza: il minimalismo, che viene confermato durante queste Fashion Weeks tra le tendenze più forti per la PE 2025. Ma appare sempre più ricercato, raffinato. “Lavorato”. Trova espressione per mezzo di cut out, asimmetrie, intrecci, scolli e spacchi che catturano sguardi. La palette resta invece sostanzialmente sobria, fatta di colori neutri, bianchi e neri, con poche eccezioni. Eppure, questa essenzialità risulta di grande effetto.
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Contaminare, mescolare, sovrapporre. Puntare sugli accessori, anche su quelli più estrosi. Fingere che l’armonia cromatica e la continuità stilistica non siano più così importanti, a proposito di abbinamenti. Fingere che la creazione dei look sia casuale, o quasi. Ma si tratta di finzione, appunto. Perché in realtà nulla è lasciato al caso. Sai che c’è? Mettersi davanti all’armadio e scegliere cosa mettere sta per diventare un’azione catartica. Divertente, anche. E liberatoria, giusto per ribandire il concetto chiave di queste Fashion Weeks dedicate alla PE 2025.
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Altra questione confermata: il corpo è nostro ed esigiamo di mostrarlo quanto ci pare, come ci pare, come ci sentiamo. Qualcuno potrebbe obiettare che dosare gli eccessi sia una cosa importane. Forse, In certi casi, ma qui il discorso non riguarda gli eccessi; qui è in atto un processo di accettazione per cui non vogliamo più auto-somministrarci privazioni solo a causa di presunti difetti (che poi sono solo caratteristiche), di un imbarazzo che non ha motivazioni, del timore di un giudizio altrui. Trasparenze, appunto. Ma anche tagli audaci, lingerie a vista, micro shorts, top ridotti ai minimi termini: tutto è concesso. Contano solo il mood e l'istinto del momento.
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