Le sfilate di Londra, New York, Milano. E adesso siamo in Francia: la Paris Fashion Week Primavera Estate 2025 chiude ufficialmente il Fashion Month. Diventando conferma di quanto visto finora. Rafforzando, cioè, la narrazione di una donna che ormai è mossa da una priorità assoluta quanto indiscutibile: essere libera. Di esprimersi, di vestirsi, di pensare. Scegliere.
Le collezioni presentate a Parigi, dunque, si uniscono all'ideale staffetta e si traducono in una serie di input dalla forte valenza simbolica. Outfit che parlano, è proprio il caso di dirlo. Lo fanno attraverso il layering, attraverso un caos apparente, per mezzo di accostamenti (cromatici e stilistici) inaspettati e che mirano a spiazzare. Anche tramite una forte nostalgia per i tempi che furono, accompagnata però dal desiderio di rileggerli secondo il sentire di oggi. Allora eccolo, il recap. Prendi nota, perché si sente odore di nuove inspo virali: collant in pizzo e spalle incredibili. E le trasparenze, la lingerie fieramente mostrata? Sono già più trendy che mai!
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Christian Dior
Alla Settimana della Moda Parigi 2024, Maria Grazia Chiuri porta una collezione Christian Dior che conferma il suo primario interesse per le donne, il loro corpo e la loro identità, il femminismo. Attinge all’archivio della maison, in particolare lasciandosi ispirare dalla collezione Amazone Autunno inverno 1951/52, ma anche al mondo sporty. Per restituire una racconto appassionato e grintoso, non privo di richiami al mito e alla leggenda. Il ritratto di una donna coraggiosa e determinata, ma anche romantica e sensuale. Prevalgono dunque body, long dresses in tulle, completi che richiamano il mondo del motociclismo, stivali biker, scolli e tailleur asimmetrici. Ma ecco anche i trench smanicati, gli abiti monospalla, le frange e gli strass. Grandi suggestioni insomma, come sempre del resto.
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Saint Laurent
Andiamo avanti con le sfilate di Parigi 2024: tocca alla collezione Primavera Estate 2025 di Saint Laurent. Il direttore creativo Anthony Vaccarello punta sullo stile mannish, mandando in passerella tailleur morbidi e oversize, completati da camicie impeccabili e cravatte. Gioca con il layering, abbinando bomber, cappotti, giacche di pelle agli stessi tailleur. Inutile dire che, in questo modo, i volumi lievitano ulteriormente. Poi si concede un netto cambio di marcia. Ed ecco entrare in scena creazioni iper femminili, tessuti lucenti e damascati, nette contrapposizioni cromatiche. Balze, rouches, maxi fiocchi e maxi gonne. Merletti e trasparenze. Ma il layering resta una sorta di fil rouge.
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Balmain
Espressionismo allo stato puro, la nuova collezione Balmain presentata alla Paris Fashion Week Primavera Estate 2025. Olivier Rousteing torna alle (sue) origini: spalle e fianchi appuntiti, tessuti dalla lavorazione ricca e complessa, design volutamente esasperati. E, a proposito di tessuti e lavorazione, ecco che sugli abiti prendono forma enormi labbra, enormi dita dalle unghie smaltate, grandi occhi che sembrano fissare (e mettono un po' in soggezione). Altre peculiarità della collezione: le stampe trompe-l'œil, i top rigidi, le cinture alte e metalliche, la riga marinière creata con catene. Sperimentazioni.
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Chloé
Angelica sensualità: quest’apparente dicotomia descrive bene buona parte della collezione PE 2025 Chloé. La seconda disegnata da Chemena Kamal. Capi candidi e romantici, che sorprendono con trasparenze per certi versi sfacciate. Man mano si svela l’anima boho chic che ormai contraddistingue l’estetica del brand. Sfilano gonne ampie, camicette con maniche a sbuffo, abiti asimmetrici con balze, slip dresses, micro shorts. Un moltiplicarsi di ricami, dettagli in pizzo, delicatissime tinte unite e fantasie floreali. Una collezione luminosa, raffinata. Bella, in una parola.
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Schiaparelli
L’obiettivo di Daniel Roseberry è sempre stato chiaro: perpetuare l’estetica di Elsa Schiaparelli, il suo stile visionario, il suo perenne slancio fatto di ricerca, originalità, audacia. Lo fa anche per la collezione Schiaparelli Primavera Estate 2025, coinvolgente mix di ispirazioni. Ci sono quelle che conducono alla moda maschile e si traducono nella presenza di polo e canottiere; ci sono i twist dall’eco retrò, ergo corsetti e drappeggi. Ci sono i trend delle spalle over, dei tagli asimmetrici, del total denim e delle micro gonne. E c’è un’esigenza collettiva e in questo caso soddisfatta: la moda comfy.
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Loewe
Alla Paris Fashion Week Primavera Estate 2025 arriva il turno della sfilata Loewe e tutto (o quasi) sembra sul punto di sollevarsi: le gonne, i bordi delle giacche e dei trench, le mantelle cropped, gli scolli degli abiti ispirati al Settecento. Merito di un sapiente uso di cerchi e fili di ferro, ma anche di tessuti lavorati in modo da diventare rigidi. E proprio a proposito di ispirazioni, come di consueto, Jonathan Anderson è un vulcano in piena. Gioca con i volumi e i tempi andati, appunto. Ma anche con le lunghezze, i codici dello stile classico, le asimmetrie, le stampe delle t-shirt (omaggio a grandi pittori e musicisti di epoche remote), i contrasti. La moda ha sempre un’anima artistica. Ma in alcuni casi, come questo, l’arte si fa davvero evidente, protagonista.
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Hermès
Collezione Hermès PE 2025: il primo colpo d’occhio è la supremazia delle tonalità terrose. Dal marrone scuro al beige, dal cammello al tortora e al senape. Poche le eccezioni. Secondo colpo d’occhio: l’essenzialità. Poi ci si addentra, si scoprono e assaporano i dettagli. La mirabile (come sempre) lavorazione della pelle, il denim reversibile, la reticella di seta che offre raffinate trasparenze. Le fantasie quasi grafiche che esaltano l’artigianalità. Gli "inganni" ottici – per esempio la sottile cintura che sembra essere tutt’uno con la culotte – capaci di stuzzicare e accendere la curiosità. E infine una possibile tendenza in arrivo, attenzione: il cappotto che si trasforma in bomber (e viceversa).
Valentino
La sfilata più attesa della Settimana della moda di Parigi è quella di Valentino, che segna il debutto di Alessandro Michele alla direzione artistica della maison. Le aspettative sono alte e lo diciamo subito: non vengono deluse. I focus sono la bellezza e la vulnerabilità. La bellezza, che “culla la fragilità e cicatrizza il disordine del reale”; che è “capacità di sentire profondamente, entrare in contatto con qualcosa che apre e rivela un nuovo universo di senso”. Le atmosfere sono suggestive come le creazioni stesse, che segnano l’incontro tra l’estetica del fondatore e quella del nuovo “interprete”. Il viaggio nel passato è inevitabile, e ci conduce principalmente negli anni Settanta e Ottanta. La rilettura è eclettica, inconfondibile, potente. Barocca e romantica, gotica e sensuale. Il sogno cammina di pari passo con la realtà. Così come noi “camminiamo in punta di piedi su specchi che si infrangono sotto il peso del nostro incedere”. La donna Valentino appartiene alla borghesia ma è mossa da un istinto di ribellione che esprime attraverso i suoi abiti e gli accessori. Vestiti con balze e volant, maxi cappelli con piume, collant in pizzo, stole di pelliccia, corsetti, fantasie orientali, colori audaci e altri chiarissimi. Quanta passione!
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Stella McCartney
Stella McCartney è pioniera e paladina della moda sostenibile. Ma è anche capace di mostrare come e quanto la sostenibilità possa essere creativa. Sulle passerelle parigine porta una collezione che diventa messaggio per la difesa degli uccelli. Eleggendo gli uccelli a portatori di positività, di coraggio e leggerezza. “Alcuni studi – spiega la designer – hanno dimostrato che solo 6 minuti di canti di uccelli possono contribuire a migliorare le condizioni di salute mentale: un motivo in più per salvare e amare i nostri amici pennuti". Un invito sottolineato dalla collezione stessa: i “pennuti” diventano elemento caratterizzante di top sheer, diventano reggiseni gioiello e maxi collane, stampe; sono chiara ispirazione di pullover e capospalla a nuvola. Stella McCartney fa inoltre debuttare una nuova canotta-manifesto (Mothe Fucker, inno alla terra) e propone un power dressing fatto di tessuti lievi, volumi morbidi e/o dilatati, tonalità sobrie ma anche più accese.
Balenciaga
La lingerie a vista resterà una fortissima tendenza anche per la Primavera Estate 2025 e, con la nuova collezione Balenciaga, anche Demna lo ribadisce forte e chiaro. Culotte, reggiseni in pizzo, autoreggenti, giarrettiere, body: non manca niente. E poi il designer prosegue lungo la strada dell’erotismo più sofisticato, portando sulla passerella completi in pizzo sheer, abbinando l’intimo a voluminose pellicce e caldi pullover. Ma a lui piace stupire e destabilizzare, si sa. Dunque, si prosegue con un netto cambiamento di stile. Entrano in scena capi dalle spalle over, sneakers dalle dimensioni inverosimili; giacconi, felpe e giacche di pelle con imbottiture esagerate, colletti che fungono da cappucci. Provocatorie sovrapposizioni materiche, jeans a mo’ di colletti, top rigidi. È lo stile Demna, unico ed esasperato, che abbiamo imparato a leggere, capire e soprattutto... amare.
Chanel
Non c’è ancora un nuovo direttore creativo, ma c’è da dire che l’ufficio creativo di Chanel se la cava benissimo. La collezione Primavera Estate 2025 “è al servizio di un’idea – si legge nelle note ufficiali – e, a tal fine, rende omaggio alle donne che, come Gabrielle Chanel, si sono liberate dalla visione che la società aveva di loro”. Donne che spezzano etichette, mirano ad abbattere pregiudizi, esigono di essere sé stesse e basta. Donne come Madamoiselle Coco, omaggiata con grazia e maestria. Ciò che vediamo in passerella è, per molti versi, familiare: tailleur in tweed e vichy, cardigan slim, fiocchi in vita, colletti retrò, abiti a trapezio. Ma poi l’inno alla libertà si fa più forte, passando da mantelle di chiffon, spacchi anche audaci, pantaloni fluidi, piume. Nessuna costrizione è permessa.
Miu Miu
Maglioni allacciati in vita a mo’ di top, pezzi che sembrano di nylon e invece sono realizzati in seta, cinture indossate sull’avambraccio anziché in vita. Capi messi in modo sbagliato, come se fosse stata colpa della fretta e della distrazione: colletti da una parte alzati e dall’altra no, orli disordinati, spalline scese, slip che occhieggiano dai pantaloni. Ma la sfilata Miu Miu PE 2025 è fatta anche di altro. Di candidi vestiti, culotte, gonne midi a pieghe, delicatissime stampe floreali. E poi abbinamenti improbabili, come la combo scaldamuscoli+décolleté. Di layering apparentemente confusionari. Il messaggio? Nel mondo d’oggi, la realtà viene spesso e facilmente alterata. Anche a causa del modo in cui si usano le parole. L’unico periodo di verità assoluta è la prima giovinezza. Che diventa, così, nostalgia e soluzione.
Louis Vuitton
Una donna sicura di sé, vanitosa, che ama essere notata. Ma al contempo che se ne infischia di giudizi e pregiudizi: è quella portata in scena da Nicolas Ghesquière con la collezione Louis Vuitton presentata alla Paris Fashion Week Primavera Estate 2025. Una miscellanea di stili, epoche, colori, tessuti. Un dinamismo travolgente, eppure leggero, che prende forma per mezzo di design scultorei, maniche a sbuffo, giacche dal mood rinascimentale, spalle dilatate, contrasti materici. Si aggiungono un’impronta athleisure (in primis gli short da ciclista), gli accostamenti arditi, le asimmetrie scenografiche. Ghesquière non perde poi l’occasione di sperimentare, mostrandoci pantaloni con una gamba sola, veli trasformati in cardigan, sabot dall’estetica rock&bold, collane di petali, brachette cinquecentesche. Una narrazione quasi febbrile e ipnotica.