Le Fashion Weeks continuano a emanare ispirazioni, passerella dopo passerella. La Milano Fashion Week A/I 2024-25 è giunta al sesto giorno. La sfilate del 25 febbraio sono le ultime fisiche, poi toccherà a quelle digital. È tempo di bilanci, dunque. È il tempo di una moda ambasciatrice di consapevolezza, sicurezza di sé, voglia di libertà.
Non siamo in un momento storico facile, e proprio per questo l’universo fashion si fa portavoce di ciò che sentiamo e vorremmo. Com’è sempre accaduto, in fondo. Le declinazioni stilistiche, l’abbiamo visto, sono infinite. Ma il fil rouge è sempre questa sorta di piglio battagliero. Anche dinanzi alle creazioni più romantiche e girlish. Sta per succedere qualcosa di importante? Dentro di noi, nell’animo soprattutto delle donne, sì. Fuori, ancora è da vedere. Ma vogliamo essere fiduciosi. La moda sarà con noi, tra le armi più potenti.
Luisa Spagnoli
La collezione Luisa Spagnoli Autunno/Inverno 2024 interpreta i tanti volti dell’eleganza tramite un immaginario tour lungo la costa di Deauville, nella regione della Normandia. Dominano gli outfit monocromi, che prendono forma attraverso colori decisi: nero e bianco, blu oceano e verde militare, rosso carminio e rosa baby. Ma anche peonia, giallo olio, caramello e un beige con venature dorate.
Una donna in viaggio, rapita dal fascino delle atmosfere marine. Che indossa cappe e cappotti con colli staccabili in eco-pelliccia, abiti in maglia, long dresses principeschi, giacche dal taglio impeccabile. Seguendo le linee del corpo, i giochi di texture alternano lucentezza e opacità fra maglieria, velluti e paillettes, lurex e pelle stampa pitone. I bottoni in metallo dorato evocano, ancor meglio, i capi nautici e marinière. In passerella appaiono anche tailleur in velluto, giubbotti oversize, longuette con spacchi audaci, culottes decorate da bottoni, giacconi furry e filati in micro-paillettes. Una femminilità pacata ma al contempo forte ed esplicita.
Hui
Alla Milano Fashion Week A/I 2024-25 sfila anche la nuova collezione Hui disegnata da Hui Zhou Zhao. Ancora una volta il passato s’intreccia con la modernità, ma in questo caso il motore creativo coincide con la Cina e le sue millenarie tradizioni. La rivisitazione ci presenta subito una donna cosmopolita e sofisticata, che si muove nel mondo del business, della tecnologia e della cultura con estrema sicurezza. Che è attratta dagli opposti e sa come creare insiemi armoniosi.
Il panda ridisegnato dall’intelligenza artificiale e trasformato in patch sui pullover cammello diventa simbolo di un cambiamento epocale; le mini gonne sono realizzate nei colori tradizionali; gli ampi cappotti a vestaglia svelano interni in seta decorata da motivi ancestrali. Abbondante l’uso delle paillettes, materia prima persino per cappotti e bomber. E poi i jacquard materici con disegni floreali e geometrici, che incontrano chiffon stampati a color block; le maglie in mohair dai volumi generosi sovrapposte al jersey effetto scuba: incontri, appunto. E ricerca.
Giorgio Armani
“Fiori d'inverno”: così si chiama la nuova collezione di Giorgio Armani, tra i più attesi appuntamenti della Milano Fashion Week A/I 2024-25. I fiori sono dunque protagonisti, e si aprono su tessuti pregiati. La natura, del resto, per Re Giorgio è sempre stata una preziosa musa. E oggi più che mai, in mezzo al caos perenne, lui ci invita ad amarla. Rispettarla.
I fiori sono stampe, ricami, intarsi. Un leit motiv romantico ma anche gioioso. Tornano quelle linee pulite e quei volumi equilibrati che ormai conosciamo bene; quella palette a sua volta essenziale, sobria ma di carattere. Non mancano sortite di paillettes, strass, piccole perle. I look da gran sera. Sempre nel segno di un’eleganza innata.
Chiara Boni La Petite Robe
La collezione Chiara Boni La Petite Robe A/I 2024-25 è un omaggio allo stile britannico e alla sua stravaganza. La stessa stilista, del resto, arrivò a Londra che era ancora una bambina e subito rimase folgorata da quel modo di vestire originale, eccentrico. Libero.
Il focus di queste nuove creazioni, per essere più precisi, è il mood punk: Chiara Boni lo reinterpreta con fantasie check, tartan e principe di Galles; con un design per certi versi ottocentesco – fatto di bustini, maniche a sbuffo, veli e volant – e per altri ispirato alla tradizionale sartoria maschile. La sensualità arriva alle stelle, nel suo tangibile rigore.
Francesca Liberatore
La sottocultura punk, insieme a quella grunge, è fonte d’ispirazione anche per Francesca Liberatore. Che le rilegge nel segno di forme fluide e accoglienti ma anche di una tavolozza allegra, la quale a sua volta si traduce in ardite combo cromatiche. Ma anche il nero fa la sua parte, non avrebbe potuto essere altrimenti.
Una collezione anarchica, che muore dalla voglia di creare soltanto in base al proprio estro. Senza paletti e senza tenere troppo conto degli attuali trend moda.
Aniye Records
Le silhouette vestono una principessa dark; gli outfit sono provocanti, impalpabili e morbidi. Una collezione fatta di abiti trasparenti impreziositi da corsetti e guêpière; crop top e leggings; body in pizzo e avvolgenti guanti in tulle. Capispalla e calze autoreggenti. Ogni pezzo sembra voler contenere, con ostinata sensualità, l’energia ribelle che anima la nuova donna Aniye Records.
Il rosso porpora si fonde con il colore nudo della pelle. Si aggiungono mini skirts in tessuti fluidi, bustier che cingono il punto vita di dress aderenti e camicie dalle ampie maniche balloon. Ogni dettaglio è curato con estrema attenzione, nulla resta al caso. Questa donna ha un’anima magnetica.