Il momento che stavamo aspettando: la Milano Fashion Week A/I 2024 (qui il calendario completo) è finalmente cominciata. E c’è da dire che le sfilate del 21 febbraio ci hanno già regalato grandi emozioni, grazie a componenti spettacolari che mirano a sottolineare quanto forte sia il nesso tra moda e arte. Anzi, la moda stessa è arte allo stato puro.
Cominciano a delinearsi i primi input a proposito di tendenze, che perlopiù sono conferme. Anche nel futuro prossimo resteranno in scena le trasparenze, le asimmetrie, i tagli ampi, gli orli cortissimi. Le palette tutto sommato low profile. Però c’è dell’altro. C’è che la creatività mette il turbo grazie alle sperimentazioni, che a volte sono puramente estetiche ma più spesso contengono messaggi forti e chiari. E in questa prima giornata della MFW, il messaggio (quasi) comune è il seguente: vogliamo essere liberi. Di vestirci ed essere come ci pare.
Antonio Marras
“Eleonora!”: è con il suono di questo nome, pronunciato piano dall’attore Filippo Timi, che si apre la sfilata di Antonio Marras. Timi interpreta un falconiere; cerca la principessa guerriera Eleonora D’Arborea, femminista ante litteram, impersonata invece da Anna Della Rosa. E in un attimo siamo nel Medioevo con una torre che, fatiscente e ricoperta di rampicanti, troneggia al centro della scena. Ma allo stesso tempo, assistiamo a un’affascinante visione contemporanea.
Passato e presente si fondono in una collezione di grande impatto, non priva di un twist punk che la rende ancora più intrigante. Gonne ampie, corsetti, tessuti damascati e broccati; ma anche fantasie check e piede de poule. E poi abiti impalpabili con stampe floreali, montoni, blazer di pelle invecchiate, caban, tailleur oro e apparizioni rosso fuoco. Una sfilata, una magnifica performance teatrale.
Diesel
L’effetto used domina nella collezione Diesel Autunno Inverno 2024 disegnata da Glen Martens: tessuti volutamente logori, strappi, pellicce (ecologiche) che sembrano strapazzate dal tempo e indossate infinite volte. Montoni cortissimi, piume che spuntano sfacciate, denim sbiadito. Ma anche inaspettati mix di fantasie che restituiscono un ipnotico caos creativo. Gli orli di gonne e abiti sono ridotti ai minimi termini, ma non mancano i volumi oversize nelle costruzione di outfit dinamici. Uno street style quasi esasperato che regala suggestioni.
Fendi
Presente sulle passerelle della Milano Fashion Week A/I 2024 anche Fendi: il direttore creativo Kim Jones attinge dagli archivi degli anni Ottanta ma si lascia ispirare anche dallo stile british e dalle sottoculture giovanili. Il risultato è una collezione che invita alla libertà, alla ricerca, alla disinvoltura. Non è tanto una questione di design, che sostanzialmente resta minimalista. È piuttosto il modo in cui si indossano i capi a fare la differenza. Un esempio già candidato al titolo di nuova tendenza? Il body slacciato portato fuori dai pantaloni. Ma anche i collant bold a contrasto, il manicotto solo su un braccio, la combo tra tessuti trasparenti e coprenti. La trovata eyecatching? Il porta Chupa Chups. Che già amiamo alla follia.
Alberta Ferretti
Trasparenze, corsetti, linee fluide, decorazioni metalliche, pantaloni mannish: la collezione Alberta Ferretti Autunno Inverno 2024 è una summa delle tendenze moda già confermate per le stagioni che verranno. I tagli sartoriali, però, diventano valore aggiunto e rivisitazione. Si aggiungono i contrasti materici, il layering, i pizzi e le rouches. La palette è sostanzialmente neutra e sobria, con qualche sortita di tonalità brillanti e combo cromatiche che restituiscono stampe optical. Una donna di classe, che seduce con naturalezza e sobrietà.
N°21
E poi, alla Milano Fashion Week A/I 2024, arriva il turno di N°21. Alessandro Dell’Acqua ha puntato sul bon ton degli anni Ottanta per “distruggerlo”, rendendolo input di un erotismo nichilista. Dunque si unisce al coro di chi rivendica libertà, in fatto di moda e non solo. Propone abbinamenti a dir poco insoliti – ad esempio lana pesante+tessuti trasparenti – e crea anche combinazioni cromatiche (e di fantasie) che quasi stridono. Parlano. Gioca con l’animalier, le scollature, quei completini che facevano tanto borghese e adesso appaiono quasi provocatori. Come provocatoria e anarchica, del resto, è tutta la collezione.
Roberto Cavalli
Il marmo, con le sue infinite sfumature e irregolarità, è il principale motore creativo per la collezione di Roberto Cavalli, direttore creativo Fausto Puglisi. Quasi a simboleggiare una donna solida ma imprevedibile. Forte e consapevole. Pretenziosa, al momento opportuno. Ma anche versatile, come dimostra il design estremamente variegato. Che passa, per esempio, dai tagli classici al cut out; dalle geometrie alle asimmetrie. Senza che mai si perda la voglia di esprimere la propria natura e sensualità.
Etro
Etro non tradisce i suoi principali codici: stampe paisley, tagli asimmetrici, tessuti effetto broccato e colori in primo piano, quasi sempre a richiamare Madre Natura. La collezione Autunno Inverno 2024 è ulteriormente arricchita da scelte materiche, ricami e dettagli preziosi. Una sontuosità che per molti versi richiama i tempi che furono. Che sembra arrivare da lontano. “La moda ha bisogno di uno stupore”, dice il direttore creativo Marco De Vincenzo. Stupore emotivo, anche. Lui è sulla strada giusta.