Si alza il sipario sulla New York Fashion Week Autunno Inverno 2024 2025, che inaugura il fatidico mese delle sfilate. E subito appaiono chiare le traiettorie condivise: quella nostalgia degli anni Ottanta e Novanta che circola nel mondo della moda ormai da un po’, traducendosi in affascinanti riletture; quel minimalismo che non ha nulla di austero, anzi trasuda eleganza e sensualità. La predilezione per il nero, il bianco e le palette più raffinate, a cui tuttavia si aggiungono guizzi coloratissimi.
La moda racconta, come sempre. E la moda Fall Winter 2024 racconta di una donna che scansa gli eccessi, non ne ha bisogno. Che alza il tiro solo in determinate occasioni, e sa farlo molto bene. Che sempre di più esprime se stessa attraverso ciò che indossa. Che si piace, prima di voler piacere. E proprio per questo motivo, per questa rinnovata sicurezza, cattura sguardi e attenzione. Si comincia dalla Grande Mela, dunque. Ma siamo certi che questi stessi leit motiv ci guideranno anche fino a Milano, Londra e Parigi. È la consacrazione di un nuovo, intrigante capitolo.
Helmut Lang
La seconda collezione di Peter Do è chiaramente ispirata al minimalismo di Helmut Lang e ci porta dritti fino agli anni Novanta. Ma è una rilettura altamente personalizzata, è un’intrigante fusion tra classico e contemporaneo che passa anche attraverso sottili provocazioni e inaspettati dettagli. L’impronta sartoriale, così, trova nuovo dinamismo nei tagli asimmetrici, nelle misure oversize, nelle trasparenze, nei design fluidi e per molti versi genderless. Domina il monocolore: bianco, nero, tonalità neutre e poche eccezioni che coincidono con l’arancio e il rosso. Il risultato? Una perfetta rappresentazione del quiet luxury. Che quindi no, non sta affatto per tramontare. Anzi!
Collina Strada
Come sempre, Collina Strada fa delle sue creazioni un messaggio sociale forte e chiaro. Alla New York Fashion Week Autunno Inverno 2024 2025, invita le donne a tirar fuori tutto il loro potere. Fino a farlo diventare estetica. In passerella, dunque, appaiono pesi che sembrano zucche; arriva una mamma con il suo bel pancione, un’altra con il suo piccolo in braccio, un’altra che mostra fiera i muscoli. Sono tutte forti e consapevoli, a prescindere dall’età e dalla bodyshape. E sono a loro agio sia con gli shorts da boxeur che con gli abiti floreali ultra girlish. Un trionfo di colori, fantasie, energia positiva.
Tommy Hilfiger
Con la collezione FW24, Tommy Hilfiger rende invece omaggio ai college americani, al preppy style e alla Grande Mela. Per un salto indietro nel tempo arricchito, però, da uno sguardo contemporaneo. In passerella appaiono dunque varsity jacket, camicie sartoriali, baseball cap, gonne a pieghe. Cravatte e pullover e polo. Ma non mancano pezzi che s’ispirano all’Upper East Side e, più in generale, ai quartieri più lussuosi. E ancora una volta, si sceglie la strada dell’essenzialità e del minimalismo. La tendenza moda è già chiarissima, di certo troveremo altre conferme.
Proenza Schouler
Il nero e il bianco nelle più diverse interpretazioni materiche predominano nella collezione creata da Jack McCollough e Lazaro Hernandez per Proenza Schouler e presentata alla New York Fashion Week Autunno Inverno 2024. Però non mancano, ad accenderla, spruzzate di oro e rosso. Altra peculiarità: le trasparenze, sfacciate o più sobrie. Le silhouette sono morbide, accoglienti e al contempo quasi scultoree. È una donna che si compiace della propria sensualità, che decide se ostentarla o meno. Ma sempre nel segno della classe.
Carolina Herrera
Anche Wes Gordon, direttore creativo di Carolina Herrera, si lascia ispirare dalla moda targata anni ’80 e ’90 e celebra la donna. Come altri designer scommette sul minimalismo, ma non solo. Porta in scena anche silhouette di un’eleganza più vistosa, fatte di balze e volumi ampi, maniche a sbuffo, maxi stampe floreali, applicazioni 3D e decorazioni preziose. Concede più spazio ai colori vibranti e vivaci, a cominciare dal giallo. Il risultato è coinvolgente.
Coach
Poi arriva il turno di Coach, e subito scopriamo che il direttore creativo Stuart Vevers ha confezionato una summa di racconti. Racconta la New York di oggi, le sue storie e il suo spirito progressista; racconta anche il passato, trovando linfa nei ricordi di Carolyn Bessette-Kennedy e nelle controculture giovanili. E sposa la causa della sostenibilità, riuscendo a coniugarla con i codici del lusso. Ecco dunque le borse preloved, i materiali riciclati, le icone newyorkesi – che diventano grandi charm per le borse stesse – le maxi felpe hoodie e i maglioni oversize con lavorazioni ironiche e quasi (volutamente) infantili. Ed ecco il denim: non avrebbe potuto essere altrimenti.
Tory Burch
La collezione Autunno Inverno 2024 di Tory Burch coincide con il 20esimo anniversario del brand, dunque diventa celebrazione. L’heritage viene ridefinito con un mood ultra moderno e sperimentale, che si traduce nell’utilizzo di elementi metallici, silhouette strutturate, lavorazioni per certi versi sperimentali delle materie prime. Non mancano sortite nel passato remoto, che restituiscono romantiche balze e abiti a trapezio. Un mix di stili e di tempi quasi ipnotico.
Gabriela Hearst
L’estetica minimalista di Gabriela Hearst trova la testimonial perfetta in una donna guerriera e grintosa, che indossa voluminose pellicce (sintetiche), abiti in pelle nera con corpetti, trench a loro volta in pelle. Ma anche lunghi cappotti in denim riciclato e sensuali abiti in pizzo o seta. Una guerriera, sì, sotto molti punti di vista androgina; ma che al momento opportuno lascia emergere una gran dose di sensualità.
Michael Kors
Michael Kors si affaccia sul passato, lasciando correre lo sguardo da quello più remoto a quello più recente. Guarda, assorbe, rielabora. Si lascia ispirare ma non influenzare. La collezione Autunno Inverno 2024 è fatto di must have – l’abito in seta e pizzo, il tubino, il trench, il tailleur – e pezzi comunque collegati allo stile classico da un fil rouge stilistico. E poi voluminose pellicce eco, hoodie oversize tempestate di paillettes, coppotti doppiopetto con collo bordato di faux fur. Un’eleganza che non si discute, tutt’altro che urlata e anzi quasi cocoon, ma che di certo non passa inosservata.