La body positive è finalmente diventata un concetto non solo astratto: oggi sono tante le donne che la mettono in pratica davvero, sfoggiando con orgoglio quello che un tempo era considerato un difetto e che ora, invece, è una meravigliosa particolarità.
Non si tratta solo di accettarci per come siamo: il bello del body positive è quello di avere stravolto i pregiudizi nati con i rigidi canoni estetici che moda, pubblicità e showbiz ci hanno imposto negli ultimi decenni, specialmente dagli anni Ottanta in poi. Se fino ai Seventies le donne erano meno attente al corpo senza difetti, valorizzando ciascuna la propria silhouette senza troppe ossessioni, dagli Eighties in avanti la body shape è diventata lo specchio riflesso di quei corpi plastici che ci propinano in passerella e sulle copertine.
Come è nato il movimento del body positive
Una prima fase embrionale del movimento body positive è nata alla fine dei Sessanta, quando nel 1967 lo speaker radio Steve Post lanciò un appello via etere, invitando tutte le persone sovrappeso a fare un “fat-in” a Central Park, a New York. Si trattava di un flashmob ante litteram, un sit-in e un happening di protesta in cui le persone curvy sono scese in strada contro la discriminazione. Ma quello era una forma di body positive in nuce.
Tutto ebbe inizio con Tess Holliday e IG
Nei primi anni 2000 la modella e femminista Tess Holliday ha dato nuovo impulso al movimento, infondendogli quelle linfa vitale che l’ha portato qui oggi. L’agenzia di moda Milk Management la scelse come prima modella plus size, la primissima di taglia XXL (mentre prima di lei la taglia massima per una modella "forte" era la large).
Il veicolo numero uno che ha portato il messaggio di positività corporea in tutto il mondo è Instagram, il social network in cui ogni giorno sbocciano migliaia di foto con l'hashtag #bodypositive. E la nuova tendenza virtuosa, positiva esattamente come il nome di questo movimento, è quella per cui le influencer si stanno trasformando in ambasciatrici di questa accettazione (anzi: valorizzazione) de sé. Del sé vero, senza Photoshop e trucchetti vari.
Un po’ come Anna Magnani disse alla truccatrice “Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care”, finalmente anche le instagrammer più celebri hanno incominciato a fare lo stesso. E non solo quello: la nuova tendenza su IG è quella di mostrare il trucco, non nel senso di make-up ma proprio l’escamotage da cui nasce la finta perfezione. Foto mostrate da più angolazioni, con differenti luci e in posture diverse che fanno capire quanto un corpo possa cambiare con pochi semplici accortezze, prima ancora che con i filtri migliorativi.
Le modelle curvy e il body positive
La più celebre delle modelle curvy è la meravigliosa Ashley Graham, colei a cui va il merito di avere sdoganato la taglia XL nell’alta moda facendo salire in passerella la body positive in tutto il suo splendore. Oltre a fare del suo corpo burroso un business per lei, Ashley l’ha consacrato anche a bandiera per tutti noi. Grazie a questa ragazza botticelliana, infatti, finalmente è tornato in auge il canone estetico rinascimentale, quello appunto della celebre Venere tutta curve resa immortale dal nostro Sandro. Ma la Graham sta combattendo pure un’altra importante battaglia della guerra (santa) dell’accettazione di se stessi: quella del body positive post partum.
Sia durante la gestazione sia dopo la gravidanza, è diventata testimonial della narrazione senza filtri della maternità. Dalle smagliature alla pelle flaccida nel girovita, la modella non si vergogna di mostrare quali sono le vere conseguenze di gravidanza e parto sul corpo delle donne.
Senza mistificazioni né edulcorazioni, foto dopo foto, Ashley sta aiutando tantissime donne, quelle che guardandosi allo specchio si sentono inadeguate non solo perché vedono le smagliature, la silhouette trasformata e non si sentono belle ma soprattutto perché si vergognano di deprimersi per il proprio corpo anziché gioire per la maternità che stanno vivendo. Questa è la peggiore insidia per noi donne, quella che spesso apre la porta a quel mostro indicibile che è la depressione post-partum. Ciò che Ashley Graham sta facendo in ambito body positive per neo-mamme è di una portata enorme nonché storica. Grazie Ashley.
I brand più illuminati valorizzano la body positive
Se le modelle plus size sono scese in prima linea lo si deve anche a tanti marchi illuminati. Quelli che hanno permesso a questa nuova accettazione-valorizzazione corporea di diventare parte integrante della moda.
Un esempio illustre è quello di H&M che ha scelto la modella curvy olandese formosa e genuina Jill Megan Kortleve per presentare la collezione di costumi da bagno della stagione 2019. Le sue foto hanno ottenuto oltre 800 mila like su IG in sole 24 ore e migliaia di commenti positivi come “Finalmente donne vere!” e “Grazie per aver mostrato un corpo vero, fuori da ogni standard di bellezza irraggiungibile”.
Già nel 2013 il colosso di moda svedese aveva lanciato una campagna pubblicitaria di costumi da bagno plus-size, con la giunonica Jennie Runk come testimonial. Karl-Johan Persson, amministratore delegato di H&M, spiegò che alcune modelle comparse nelle campagne del passato mostravano una magrezza eccessiva e insana, lanciando un messaggio sbagliato e pericoloso alle adolescenti e in generale a tutte le donne, condizionate dagli standard estetici che il fashion impone.
Si deve quindi a H&M la rivoluzione in chiave body positive, con un cambiamento di rotta che porta a nuovi orizzonti non solo a livello estetico ma pure sociale.
Attualmente il celebre brand di fast fashion rimane uno dei pochi marchi che propone taglie davvero comode, fino a una 48 e oltre.
Pure in ambito beauty la body positive sta diventando un fil rouge, lo dimostra la scelta di Mac Cosmetics che ha voluto come testimonial la modella affetta da vitiligine Winnie Harlow. Anche Gucci per la sua campagna di rossetti ha optato per il sorriso imperfetto di Dani Miller, la cantante della band rock Surfbort.
Perché le influencer ora si mostrano per come davvero sono?
Adesso che la body positive è accolta a braccia aperte da svariati brand e da molte modelle, anche le influencer incominciano a sostenerla. Il motivo non è solo legato al trend ma pure a una questione di empatia con il proprio pubblico.
Mentre la prima fase del "fenomeno influencer" era caratterizzata da una perfezione estetica irraggiungibile che i follower accettavano, adesso ciò che si cerca sui social è un po’ di inedita normalità.
Le star del web si stanno quindi adoperando per diventare più “normal people” e meno perfette al fine di avvicinarsi maggiormente al target delle donne vere.
Perfino la più Vip delle Vip (nonché più bella delle belle), ossia Chiara Ferragni, preferisce mostrarsi in maniera più naturale senza celare con troppi artifici le sue peculiarità.
La sua stories su IG di quest'estate in cui svela la cellulite ha aperto la strada a un nuovo tipo di comunicazione social. Più confidenziale, più reale ed empatico. Chiara ha mostrato la foto di lei in bikini che aveva appena postato da un'altra angolazione, per dimostrare che la cellulite c'è, anche quando non si vede.
Molte influencer iniziano a mostrare l’inganno
Come Chiara Ferragni, anche altre famose fashion blogger non si sono tirate indietro. Alla Ferragni è bastato corredare con le parole “basta cambiare luce” la sua foto per fare diventare un caso questo nuovo approccio alla perfezione da influencer.
A seguirla a ruota è stata Danae Mercer, sua collega (con 2 milioni di seguaci) nonché giornalista della CNN e del Guardian che ha avuto l’intuizione di trasformare il suo profilo IG in una sorta di contenitore di trucchi da influencer svelati a tutti. Dalla luce giusta alla posizione ideale di cosce e glutei per nascondere cuscinetti adiposi e rotolini vari, la Mercer ha “tradito” le sue colleghe, un po’ come un mago che decide di rivelare i trucchi di magia. E noi la ringraziamo perché ci ha finalmente fatto capire che anche quelli delle donne perfette sui social sono proprio trucchi magici. Da abracadabra proprio!
Questione di pose
Se c’è una cosa in cui le influencer si rivelano brave, è quella di darsi delle pose. Letteralmente: uno degli artifici basilari su cui si fonda la perfezione dei loro corpi nei blog e sui social è propria la posa giusta.
A svelarlo sono in tante, ad esempio Gabrielle Caunesil, fidanzata con l'imprenditore milanese Riccardo Pozzoli, è la modella che viene definita la Ratajkowski francese.
Con oltre 1 milione di follower, questa bellezza irraggiungibile ha deciso di accorciare la distanza tra lei e le altre donne (nonché tra lei e i suoi follower), postando lo scorso agosto una foto in bikini molto eloquente. Con questa sua testimonianza, fa capire quanto cambiare posa faccia la differenza.
Quando l’influencer toglie i filtri per arginare le critiche
Capita frequentemente che le influencer scelgano di postare la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità solo dopo avere ricevuto critiche. Mostrarsi al naturale dopo che i follower hanno deprecato la troppa perfezione? Ok, è una scelta meno rivoluzionaria rispetto a quella del metterci la faccia (struccata) per andare controcorrente e svelare l’inganno. Però è pur sempre una strada che conduce alla body positive, quindi ben venga!
Un triste caso in cui le donne non hanno fatto rete tra loro, sostenendosi, ma anzi hanno attaccato una di loro è quello dell’attrice, showgirl e blogger Elena Barolo.
Dopo parole avvelenate pronunciate da alcune sue follower (anzi scritte, non pronunciate: è il fenomeno “leoni da tastiera”), Elena ha deciso di rispondere alle critiche postando una foto al naturale con la didascalia: “Senza filtri, sotto il sole di mezzogiorno, mostrando anche la cellulite (si vede chiaramente nella prima - je m’en fous - sono assolutamente “normale”). Allora, donne che dovrebbero sostenere le donne e che invece nel post precedente (alcune di voi, per fortuna) non avete fatto altro che criticare, siete soddisfatte ora?!”
La stessa cosa è successa anche nel 2019 sulla pagina Facebook italiana di Zalando, quando una pioggia di insulti e di commenti offensivi ha travolto tre foto di modelle curvy della campagna inclusiva dell’intimo di Calvin Klein. L’obiettivo era quello di promuovere la bellezza delle donne con taglia superiore alla 46 ma purtroppo l’operazione è andata in cortocircuito, generando un’isteria collettiva che "ahinoi" ha visto protagoniste soprattutto “leonesse da tastiera”. Da non crederci ma purtroppo è così.
Le influencer che mostrano la verità in supporto ai follower
Oltre alla strada della naturalezza in risposta alle critiche, c’è anche quella della demistificazione della perfezione per andare incontro ai follower.
Capita sempre più spesso che le celeb si mostrino al naturale dopo messaggi in cui i fan confessano e lamentano le proprie insicurezze.
È il caso di Lorena Rae, una delle ultime top model ad aver passato il casting di Victoria’s Secret prima dell’annullamento dell’annuale Fashion Show. Quindi stiamo parlando di una con un corpo inevitabilmente mozzafiato dato che ci lavora a livelli altissimi, da supermodella appunto.
Ebbene, dopo che una sua follower le ha scritto: “Le smagliature mi fanno sentire insicura”, Lorena ha svelato le sue bellissime cosce smagliate, postandole su IG in uno scatto in bianco e nero. Filtro stavolta scelto appositamente per fare risaltare ancora di più le bianche vene marmoree in cui si ramificano le smagliature.
Un modo per far capire a quella sua follower e a tutte le altre donne che perfino le top model non sono affatto perfette.